Ad essere messi oggi sotto accusa sono i biberon di plastica.
Oggetto di uso frequente fra la popolazione dei più piccoli.
Il succhiotto del biberon è composto da bisfenolo A o Bpa, componente delle plastiche in policarbonato, da oggi tornato al centro di polemiche per i rischi che può comportare alla salute dei più piccoli.
Alcuni Paesi Europei ed Extraeuropei si è deciso di sospendere la vendita dei biberon di plastica a " scopo precauzionale" in attesa di conferme.
Il bisfenolo A è il componente principale del bicarbonato usato per produrre diversi contenitori, dai biberon ai contenitori a boccia dei distributori di bevande; Inoltre è anche usato per produrre le resine epossifenoliche, usate nel rivestimento interno di alcune scatolette per alimenti e bibite, coperchi di omeogeneizzati, dei serbatoi domestici per contenere l'acqua dei tini.
Gli esperti lo classificano come un iterferente endocrino, sostanza che si comporta come gli etsrogeni femminili, il cui aumento nell'organismo potrebbe essere collegato a problemi di infertilità, disturbi del comportamento, endometriosi nella donna.
Agendo come ormone femminile, dosi elevate di bisfenolo A potrebbero determinare disfunzioni sessuali e disfunzioni erettili nel maschio.
Studi sperimentali recenti affermano un possibile rischio per la tiroide, è doveroso prestare attenzione quindi se gli effetti del Bpa possano comparire anche a basse dosi a cui le persone sono noralmente esposte.
Nel 2006 l'Efsa, autorità europea per la sicurezza degli alimenti aveva stabilito che non c'erano rischi per l'uso dei biberon in quanto la quantità di Bpa che dal biberon può passare al latte e agli altri liquidi è veramente bassa.
Aveva anche fissato inoltre una soglia massima tollerabile, ovvero la quantità minima che ogni persona può ingerire senza avere problemi di salute.
Dose che era calcolata in 50 mcg per chilo di peso, l'Efsa aveva anche dichiarato che la quantità di Bpa che un bimbo solitamente introduceva con il latte e omogenizzati era comunque di gran lunga inferiore alla dose già considerata sicura.
Le indagini per scongiurare rischi , sia con i biberon di plastica che con tutto il resto sono proseguite e hanno ipotizzato che qualche rischio si potrebbe correre anche con quantità molto ridotte.
L'autorità competente allora ha deciso di effettuare nuove indagini per valutare ancora meglio il rischio anche a dosi minime.
L'autorità ha quindi deciso di avviare nuove indagini dopo che la statunitense Food and drug administration ha diffuso un comunicato sui poenziali rischi per la salute collegati alla presenza di bisfenolo nei recipienti di plastica per alimenti.
Decisione è stata presa dopo che il National Insitute of healt ha condotto studi tossicologici sugli animali da laboratorio.
Da queste ricerche non si può completamente escludere che il Bpa possa avere effetti nocivi sul feto, sui lattanti e grazie ai biberon di plastica anche ai piccolini, soprattutto a livello della prostata, del comportamento e dello sviluppo del cervello.
La Fda si è mostrata favorevole sull'iniziativa di non usare bisfenolo A per i biberon.
In altri PAesi come il Canada le autorità sanitarie hanno vietato l'uso di questa sostanza nei biberon di plastica.
Dopo le diverse iniziative americane l'autorità europea ha convocato un incontro con gli esperti degli Stati Membri per discutere sul bisfenolo A visto che da tempo la Comunità Scientifica richiede una riflessione.
A seguito della riunine verrà elaborato un documento dopo poche settimane e pubblicato entro la fine dell'anno.
Qualcuno pensa che non ci si debba preoccupare,come il governo inglese che afferma che il bisfenolo A non sia una minaccia per la salute.
Le decisioni adottate in molti Paesi del mondo hanno uno scopo principalmente precauzionale, nell'attesa che vengano forniti nuovi dati sulla sicurezza del bisfenolo A.
E' vero che il bisfenolo A può interferire con il sistema endocrino, ma oggi i danni che potrebbe determinare all'organismo sono stati dimostrati usando quantità di bisfenolo A superiori alla dose minima, che anche un neonato bevanda il latte dal biberon di plastica può ingerire.
Il Bpa è un interferente endocrino " debole", una volta introdotto nell'organismo viene rapidamente eliminato.
GLi studi precedenti a quelli attualmente in corso sono tranquillizzanti. L'Efsa ha analizzato l'esposizione dei lattanti al Bpa osservando che nel peggiore dei casi, al dose che un bambino riceve è di 4 volte almeno inferiore rispetto a quella considerata sicura.
Quando si parla di massima esposizione si intende il caso in cui un bambino usi tutti i giorni un biberon di plastica dal quale migrino le quantità di bisfenolo A più elevate osservate nei diversi studi disponibili, ed è il caso di un biberon usurato o che rimane a lungo in contatto con il latte caldo.
Di questa delicata questione si è occupata anche l'Agenzia di controllo per la sicurezza alimentare francese, che ha esposto una valutazione dell'esposizione media dei francesi al bisfenolo A, accertando che quella popolazione è da 50 a 100 volte inferiore alla dose consentita.
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