venerdì 30 novembre 2007

ALTRI MIELI CARATTERISTICI

DI CASTAGNO il colore varia a seconda delle zone di produzione: dall'ambrato al nero. Cristallizza raramente e con cristalli grossi. Ha un odore forte e penetrante, così come il sapore: pungente al'inizio, più o meno amaro a seconda della zona d'origine. Assaggialo con un po' di ricotta di pecora: la base ideale per fare risaltare l'aroma intenso e balsamico.
DI EUCALIPTO...di colore ambrato medio, ha una cristallizzazione a grana fine e consistenza compatta. Odore intenso, simile a quello dei funghi secchi. L'odore gradevole ricorda quello della liquirizia. Assaggialo con un formaggio fresco, l'ideale per esaltare l'odore intenso dell'eucalipto.
DI MELATA è un miele molto scuro, quasi nero che non cristallizza. Odore particolare, simile alla verdura cotta, il sapore è molto meno dolce e stucchevole dei mieli di nettare. Mangialo con...unito alla provola affumicata:i due sapori si armonizzano al meglio.
MILLEFIORI: non esiste un unico millefiori: essendo il risultato di un mix di molte piante, le peculiarità cambiano a seconda dei fiori dai quali viene prodotto. Così come variano colore e sapore: impossibile seguire un unico abbinamento. Potete provare a unire il formaggio della vostra zona con il miele della vostra zona.
( fonte: Diet@mica.it)

IL MIELE

Ti da energia allo stato puro. Ha meno calorie dello zucchero e dolcifica di più.
Il miele è energia allo stato puro, ha meno calorie rispetto allo zucchero :320 contro 392 in 100 gr di prodotto. La presenza del fruttosio garantisce maggior potere dolcificante ed è un prodotto sano che non viene trasformato in nessun modo. L'unico trattamento che subisce è la cristallizzazione, un processo naturale che non altera in nessun modo le sue qualità nutrizionali. Si tratta di questo: il miele, liquido alla produzione, non riesce a rimanere tale troppo a lungo perchè gli zuccheri solidificano. La velocità di questo processo dipende dal tipo di miele: quelli di girasole o tarassaco ci mettono pochi giorni; quelli tipo il miele di castagno o melata, possono rimanere liquidi anche per un anno. Ogni tipo di miele ha il suo sapore, odore , colore.
DI AGRUMI Il colore è molto chiaro. Ha cristalli grossi e sabbiosi. L'odore è intenso ( ricorda i fiori di arancio), sapore tra floreale e fruttato.
Mangialo con...abbinatelo a pecorino molto stagionato: il forte sapore si sposa con profumo fresco e penetrante del miele.
DI ACACIA: Caratteristiche: il suo colore è tra i più chiari in assoluto ed è molto liquido perchè non cristallizza. Ha un odore molto leggero e un sapore vanigliato, che ricorda il profumo dei fiori. Mangialo con ...formaggio erborinato come il gorgonzola naturale: l'odore delicato dell'acacia equilibra quello forte di muschio e muffa del gorgonzola.
( fonte: Diet@mica.it)

mercoledì 28 novembre 2007

LA DOSE GIUSTA PER OGNI ETA'

Il latte è l'alimento più completo che ci sia, insufficiente però dopo lo svezzamento e nell'età adulta. Ecco che seguendo i nutrizionisti abbiano le regole base per ognuno di noi:
BAMBINI: 3/4 bicchieri al giorno;
ADULTI: 1 bicchiere e mezzo al giorno;
DONNE GRAVIDE: 3 bicchieri al giorno;
DURANTE L'ALLATTAMENTO: 4 bicchieri al giorno;
DONNE IN MENOPAUSA: 3-4 bicchieri al giorno;
ANZIANI: 3 bicchieri al giorno

QUALE SCEGLIERE?
Anche se si osserva un regime dietetico non serve rinunciare al latte per paura di vedere salire l'ago della bilancia, bisogna puntare però su quello giusto.
Partiamo dal latte intero, dal punto di vista della digeribilità, è il più pesante di tutti, ma la quantità di colesterolo non supera il 14%, contro il 50% dell'uovo e il 70% della carne di vitello.
Quello parzialmente scremato deve avere non meno dell'1% e non più dell'1,8% di grasso. Il trattamento di scrematura non incide sulla percentuale di calcio che contiene.
Quello scremato è considerato il " magro " per antonomasia. Assenti quasi tutti i tipi di grassi, la cui quantità non può superare lo 0,3%, poche calorie solo 36 per 100 gr. Ideale per chi vuole dimagrire senza privarsi del latte.

Comunque sia, bevetene tanto, di qualsiasi tipo desideriate, anche se quello scremato è più soggetto a frodi ( annacquamento) rispetto agli altri tipi di latte. Di conseguenza prestate bene attenzione al tipo di alimentazione.
Prendete il latte parzialmente scremato o intero e condite un po' meno la pasta, l'insalata o altri alimenti.

ALIMENTO PIU' COMPLETO

Per eccellenza è il latte, indispensabile in tutte le fasi della vita dall'infanzia, all'adolescenza, alla pubertà. Ma secondo una recente indagine di Assolatte, l'associazione nazionale che riunisce le aziende lattiero- casearie, gli italiani sono il popolo europeo che ne beve di meno : 65 litri a persona , conto i 121 degli inglesi e i 160 dei finlandesi. Un errore imperdonabile per diversi motivi:
1. L'INTEGRATORE NATURALE PER ECCELLENZA
le buone ragioni per consumarne in abbondanza non mancano, è uno dei pochi alimenti che contengono più calcio che fosforo e informa facilmente assimilabile. Svolge un ruolo insostituibile di integratore naturale, che spesso risulta insufficiente a garantire la salute di ossa e denti.
In 100 gr di latte intero ci sono 64 cal, 14 gr di grassi ( 11 di colesterolo), 4,9 gr di carboidrati ( lattosio), 3,3 gr di proteine, 425 mg di minerali( 150 mg di potassio,119 mg di calcio, 93 mg di fosforo, 12 mg di magnesio,0,,4 mg di zinco, 50 mg di sodio,0,1 mg di ferro)

( fonte: INTERNET)

sabato 24 novembre 2007

OBESITA' GINOIDE E ANDROIDE

OBESITA’ GINOIDE
È importante non ridurre drasticamente la quota dei carboidrati. Anche le proteine stimolano la secrezione di serotonina mediante la produzione di 5 idrossi – triptofano ( 5HT).
OBESITA’ ANDROIDE
Si alla dieta iperproteica. In tale tipo di obesità occorre stimolare la noradrenalina che viene aumentata dagli aminoacidi fenilalanina e tirosina; sempre nell’obesità androide è importante la stimolazione del GAMA ( acido gamma amino butirrico) che regola l’asse ipotalamo – ipofisi-surrene, il GABA è stimolato dagli amminoacidi acido glutammico e piridossina.

LA QUALITA' DEGLI ALIMENTI

È fondamentale creare un contesto nutrizionale compatibile con i gusti, attività lavorative e ritmi quotidiani della persona.
Il concetto della quantità degli alimenti è di secondaria importanza, molte volte ci si accorge di come un’impostazione legata alla rigida pesatura degli alimenti è molto difficile anche nella necessità di un aumento di peso.
Contemporaneamente i soggetti che hanno un metabolismo molto accelerato è difficile individuare e prevedere le diverse scelte degli alimenti che questi sono abituati a mangiare ogni giorno.
Una strategia è quella di impostare un piano alimentare basato sui 3 pranzi canonici e ¾ spuntini. Il soggetto può aggiungere a piacimento ogni altro alimento che desidera a patto che si sia assicurato di mangiare tutto quello che era previsto dalla dieta.
Problema che spesso viene sottovalutato è il discorso delle proteine.
È assurdo, inutile, pericoloso, aumentare a sproposito, senza criterio le proteine solo perché con la scusa “ di fare massa”.
L’unico giudice però è il nostro personale metabolismo, quindi analisi che accertino le corrette proporzioni fra i parametri ematici. Nell’aumento di peso si scopre che avendo a che fare con soggetti dal metabolismo molto veloce, sono fondamentali l’aumento di grassi e carboidrati.
Un’attenzione particolare ai grassi- mono e poli insaturi- asso nella manica importantissimo per riuscire ad ottenere il pool calorico necessario per ottimizzare l’aumento di peso. Senza l’introduzione di questi elementi difficilmente si raggiungerà lo scopo.
Per quanto riguarda i pasti si richiede il maggior frazionamento possibile.
A seconda del tipo di sovrappeso presentato dal soggetto è possibile effettuare dei ragionamenti ormonali che guidano automaticamente verso la scelta dell’alimentazione.

ANORESSIA E BULIMIA

ANORESSIA & BULIMIA sono malattie complesse , determinate da condizioni di disagio psichico ed emotivo che richiedono un trattamento sia del problema alimentare che della sua natura psichica. Con l’obiettivo di portare il paziente, mediante terapie adeguate a modificare comportamenti ed attitudine, ad adottare soluzione di gestione dei propri stress emotivi, permettendo la ristabilizzazione dei propri comportamenti alimentari. Possono manifestarsi in persone diverse per età, sesso, etnia, provenienza sociale: più comune tra le giovani donne tra i 14 e 24 anni.
In Europa & Gran Bretagna il 5/10% delle persone in questa fascia d’età soffre di disturbi alimentari; l’insorgere della malattia si può manifestare nel periodo della fanciullezza e dell’adolescenza.
La bulimia è 5 volte più diffusa dell’anoressia e consiste nel mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo. Più pericolosa, fattori di rischio altissimi e conseguenze letali. Nella nostra società oggi i nostri figli sono sottoposti a forti pressioni negative da parte della pubblicità e dei mass media. I modelli sociali di oggi identificano la bellezza, il successo con l’essere snelle, magre fino alle ossa.
Soggetti a rischio che si lasciano morire senza fare vedere nulla, si fanno un “pieno di cibo” in totale silenzio, abbinando esercizi ginnici fino allo sfinimento. Si sentono grassi anche quando sono notevolmente sotto peso
20% è affetto da disturbi cronici, 5% muore.
L’anoressia conclamata è una vera e propria malattia neurologica con il tasso più alto di mortalità.
Solitamente è un fenomeno considerato al femminile,ma da oggi molto legato anche al mondo maschile, i sintomi cominciano ad apparire verso i 17 anni.
LA MALATTIA oscillazione dell’età tra i 7 e 40 anni;
LA SOFFERENZA 3% delle donne tra i 14 e 24 anni. In GB anche al 5-10%, bulimia maggiormente diffusa;
SINTOMATOLOGIA: persona è ossessionata per il peso, eccessivo esercizio fisico, vomito indotto, amenorrea, la metà dei soggetti rimane all’ombra ( non diagnosticato);
LE CONSEGUENZE +5% mortalità; 50% non guarisce del tutto; altra metà non diagnosticata.
LE CONSEGUENZE: disturbi cronici a livello organico.

SINDROMI DEPRESSIVE E ALIMENTAZIONE

L’alimentazione è alla base del nostro umore, il rapporto con il cibo è decisivo per l’equilibrio e la secrezione di una fitta rete di ormoni.
Le sindromi più diffuse e studiate sono 3:
SAD ( disturbo affettivo stagionale);
PMS ( sindrome pre – mestruale);
CCO ( obesità da desiderio ossessivo di carboidrati).
Nella SAD è circannuale; PMS circa mensile; CCO circadiana.
I sintomi sono disturbi ciclici dell’umore, astenia, depressione, svogliatezza, irritabilità, fame ansiosa da carboidrati e sonnolenza.
Il bisogno di carboidrati è dato dal fatto che dopo la loro assunzione la persona si sente meglio.
In ogni caso la mancata funzionalità di un meccanismo che informa il cervello che i carboidrati sono stati introdotti, induce la persona ad ingerirli sempre di più.
Nella SAD è tipico che i soggetti si sentano meglio se possono esporsi al sole e al calore estivo; durante questa stagione infatti l’introito calorico ed il numero di spuntini cala drasticamente, con la brutta stagione riappare tutto.
Nella PMS la compulsione verso i carboidrati aumenta notevolmente durante la fase premestruale per poi tornare alla norma alla fine, ciò è dovuto all’azione degli estrogeni.
La CCO cronica si manifesta con una bulimia giornaliera continua e una pulsione irrefrenabile verso i carboidrati; anche in tal caso è necessario un ripristino del tono sinergico ha un effetto positivo sui sintomi in quanto gioca un ruolo fondamentale nell’assunzione di cibo.
L’introduzione dei carboidrati stimola la 5HT che fa produrre più serotonina; in una situazione di equilibrio ciò dovrebbe bloccare l’assunzione di carboidrati dando la preferenza alle proteine.
In tutte e 3 le sindromi analizzate si ha uno squilibrio in cui l’informazione non viene trasmessa e l’impulso verso i carboidrati continua con un solo attimo di sospensione per una leggera secrezione della serotonina. Subito dopo l’intro di zuccheri questa cala immediatamente ricreando subito lo scompenso ed il desiderio di ulteriori zuccheri.
L’accurata gestione degli alimenti e orari di assunzione, l’uso di integratori, ripristino di ritmi di vita più regolari, controllo dell’ansia e la visione della vita sono solitamente piccole strategie che possono portare grandi vantaggi.

giovedì 22 novembre 2007

NEWS PER COMBATTERE LA CELLULITE: PRENDERSI CURA DI SE'

Curare la cellulite vuol dire innanzitutto prendersi cura di sé, trovare una valvola di sfogo alle proprie tensioni e ritrovare il piacere di una maggiore cura di sé.
Il sonno deve essere visto nel suo giusto valore, non un optional da sacrificare al lavoro o al divertimento, ma un fattore importantissimo di salute.
La tensione psicofisica va incanalata ed espressa, scegliere quindi tecniche dolci di rilassamento, come lo yoga , oppure sport dinamici come le arti marziali o il fitness in generale, oppure il ballo.
Basta anche delle lunghe camminate ( circa un’ora a passo veloce), approfittare di un raggio tiepido di sole, ritemprarsi nell’aria frizzante di qualche tiepida mattina di freddo secco, mai eccessivo.
Gesti semplici , ma che all’apparenza sembrano dimenticati: si trascorrono le giornate al chiuso di un ufficio prima e della casa poi, della macchina, usando riscaldamento ed illuminazione artificiali.
Stare all’aria aperta anche solo mezz’ora al giorno, fa bene all’umore, ma anche al benessere in generale. Fa aumentare l’afflusso di sangue a livello degli arti inferiori , stimolando una migliore ossigenazione dei tessuti di gambe e piedi.
Durante un percorso dietetico, va molto bene seguire un’attività fisica per evitare antiestetici cedimenti. Ci si può allenare in palestra seguendo programmi rassodanti specifici. Si può frequentare con regolarità la piscina,un paio di volte alla settimana. Anche il fai da te, può essere utile ricorrendo ogni giorno movimenti specifici, come correre, salire le scale, pedalare, fare esercizi di sollevamento per le braccia e gambe usando pesi e cavigliere.
Per la loro azione anti rilassamento, i trattamenti rassodanti sono l’ideale complemento di un regime dimagrante, si possono usare durante la dieta in funzione preventiva o anche dopo, quando si è raggiunto il proprio peso forma per compensare eventuali perdite di tono, in modo da restituire perfetta definizione alla figura, una sola applicazione al giorno può essere sufficiente , ma se la tendenza al rilassamento è piuttosto evidente è bene usarlo mattina e sera, dopo la doccia, quando la pelle è più ricettiva e lo assorbe meglio.

CELLULITE E SOVRAPPESO

Quando si desidera iniziare una dieta dimagrante per perdere i chili di troppo, bisogna stare attenti a farlo in maniera equilibrata e graduale.
Dimagrimenti rapidi e veloci, assicurano innanzitutto una ripresa sicura e rapida di tutti i chili persi con gli interessi, inoltre è una delle cause che provoca la cellulite.
Con la rapida perdita di peso in breve tempo, la cute appare svuotata, aumentando inevitabilmente i segni della cellulite. Invece bisogna dimagrire nei tempi giusti, questo permette alla pelle di mantenere tono e compattezza.
Curare la cellulite vuol dire innanzitutto prendersi cura di sé, trovare una valvola di sfogo alle proprie tensioni e ritrovare il piacere di una maggiore cura di sé.
Il sonno deve essere visto nel suo giusto valore, non un optional da sacrificare al lavoro o al divertimento, ma un fattore importantissimo di salute.
La tensione psicofisica va incanalata ed espressa, scegliere quindi tecniche dolci di rilassamento, come lo yoga , oppure sport dinamici come le arti marziali o il fitness in generale, oppure il ballo.
Il dimagrimento, soprattutto se rapido e importante , ovvero molti chili, comporta inevitabilmente una perdita di tono della cute, con la comparsa di antiestetici cedimenti soprattutto nei punti critici, come l’interno delle braccia, decolté, gambe e glutei.
Diventa fondamentale affrontare la dieta in modo equilibrato, seguendo un programma bilanciato , senza privare l’organismo dei suoi elementi essenziali, che permetta una perdita di peso tale da evitare danni ai tessuti.
Nonostante tutto, quando il corpo è sottoposto anche a minimi cambiamenti, è sempre bene assecondarlo con attenzioni costanti , rivolte soprattutto alla tonicità della pelle e alla sua compattezza. Importante quindi è l’uso di cosmetici adeguati che aiutino la pelle a mantenersi elastica. Soprattutto su alcuni punti particolari come il decolté, interno cosce, glutei, creme-gel, emulsioni hanno al prerogativa di agire contro il rilassamento mediante una combinazione di principi attivi che si prendono cura di nutrire e rigenerare l’epidermide, proteggere le fibre di elastina e collagene, attivandone la produzione per offrire una forte struttura di sostegno.
MA per mantenere tonici i tessuti MAI SCORDARE : IL MOVIMENTO.

LA PELLE COME PUNTO DI CONTATTO CON IL MONDO

Da un punto di vista olistico , la pelle ha un valore simbolico molto forte di comunicazione con la mamma ( da bambini, con il partner e il mondo circostante da grandi) precisa Leonardo Milani :” E’ vero che la cellulite sta nascosta sotto gli abiti, però ogni donna tende a sentirsela addosso come una colpa: nell’intimità deve per forza esibirla. Il bello è che lui non la nota o la vive come una piacevole rotondità. Mentre lei si difende. La famosa frase
“ Spegni la luce”, nasce spesso dalla paura di farsi vedere, dalla preoccupazione di non essere abbastanza seducente. Se la cellulite colpisse le braccia, o un’altra parte del corpo le cose sarebbero DIVERSE, invece compare nei punti dove noi donne vorremmo essere perfette.
In inverno a volte, il problema non esiste più perché siamo coperte, ma invece è sempre lì. Molte donne infatti neanche si guardano allo specchio, in quanto è una forma di non accettazione.
Se a volte, si chiede al partner se ci ama nonostante la cellulite è perché si tende a cercare una conferma che noi siamo belle lo stesso, desiderabili comunque sia nonostante la cellulite. Impariamo quindi a volerci più bene, ad amarci e stimarci di più. Evitiamo di ingurgitare tutti quei pasticci ( dolcetti, alcol, fumo,….) e dire da domani basta. Domani deve essere oggi, allora sì, mettiamoci davanti allo specchio e impariamo ad amare tutte le nostre rotondità, lasciamoci andare e se ne andrà via anche la cellulite.
Se ogni giorno sulla nostra tavola arrivano in tavola grandi quantità di zuccheri : dolci, caramelle, bevande, alimenti conservati, e quant’altro, spesso questi cibi vengono assunti come snack gratificante. Impariamo ad evitare di sfogare le nostre tensioni sul cibo, impariamo ad avere un’attività fisica regolare, impariamo prima di tutto a respirare profondamente.
Così come dovremo imparare a tenere sotto controllo i cibi ricchi di grassi, sale, tipo gli insaccati, formaggi. Questo stile alimentare fa si che il corpo trattenga acqua e accumuli grasso. Grasso e liquidi che progressivamente si trasformano in cellulite.

LA CELLULITE

Noi donne spesso siamo molto masochiste, torturiamo il nostro corpo con massaggi, diete da fame, sport al limite dello sforzo , creme, beaty farm…ma la cellulite è sempre lì, imperterrita.
Rischiando così , la messa in discussione della propria identità, della propria femminilità, in quanto il problema è al di fuori di quei pochi centimetri di grasso che maggiormente in estate ci costringe a mostrare.
Le cause sono molteplici, ma gli aspetti che troppe volte tendiamo a sottolineare sono semplicistiche. Sedentarietà e alimentazione errata, è la punta di un iceberg. Aiutano indubbiamente , ma molti aspetti poco considerati riguardano tutta la sfera dell’emotività , da quel tenersi tutto dentro, che è tipicamente femminile. Maggiormente le donne tendono a frenare le tensioni e gli impulsi, i muscoli si irrigidiscono e la circolazione si blocca , quindi: ristagno dei liquidi, il corpo si intossica e via alla cellulite.
Se siamo soddisfatte della nostra vita, viviamo una bella storia d’amore, le emozioni attraversano il nostro corpo e la cellulite non trova terreno fertile dove depositarsi. Anche le gocce di grassi già intrappolate nelle cellule dopo un po’ si sciolgono se c’è passione, se il cuore batte deciso, il sangue scorre veloce mediante tutti i nostri fluidi, ma se qualcosa va storto, ecco tutto si blocca. Quasi ci vergogniamo di quel difetto lì, rispetto ad altri difetti che portiamo con più leggerezza.

STOP AI GONFIORI

Il gonfiore e il senso di pesantezza sono i sintomi tipici della ritenzione idrica ( quella tendenza dell’organismo a trattenere quantità eccessive di liquidi negli spazi fra una cellula e l’altra), causando un malessere generale.
Le parti del corpo più colpite sono le gambe,ma troviamo perfino occhi, piedi,….I liquidi in eccesso tendono ad accumularsi dove incontrano minor resistenza dei tessuti. La ritenzione idrica è un problema tipicamente femminile con molteplici cause. Per le donne è solitamente un problema ciclico dovuta a sbalzi ormonali, cattiva circolazione aggravata da sedentarietà e sovrappeso, alimentazione sbagliata. Solamente in una piccola percentuale, la meno frequente e in cui rientrano le over 40 può esserci una malattia vera e propria.I consigli sono innanzitutto una visita con uno specialista, per escludere squilibri ormonali con un esame del sangue. Per attenuare i gonfiori e prevenire la formazione: farmaci a base di centella asiatica o diosmina o altri già citati, sostanze che aumentano il tono venoso. Un discorso a parte va fatto per la pillola estro progestinica. Oggi è possibile attenuare i rischi dell’assunzione grazie ai diversi contraccettivi ormonali ( pillole ultra light, cerotti), presenti in commercio, dando la possibilità di calibrare la terapia anticoncezionale sulla persona. L’importante è scegliere la pillola giusta. Scelta che va affrontata con il ginecologo dopo accertamenti. Alla base della ritenzione idrica ci sono gli errori a tavola. Fra i principali imputati : il sale. Per un fenomeno fisico : OSMOSI, il sodio tende ad attirare liquidi nei tessuti favorendo la ritenzione idrica. Anche un’alimentazione sbagliata, troppo restrittiva, es., o troppo povera di proteine, alla lunga può essere responsabile. La carenza di nutrienti impedisce o diminuisce la formazione del’albumina, proteina contenuta nel sangue che ha fra gli altri il compito di trattenere i liquidi.
Limitare il consumo di sale a 5gr al giorno, massimo. Da evitare anche i cibi ricchi di sodio come salumi, formaggi stagionati, dadi, olive,snack. Abituarsi ad insaporire i piatti con le erbe aromatiche, spezie, succo di limone, vino bianco, aceto.BERE ALMENO 1 LITRO E MEZZO DI ACQUA AL GIORNO, per favorire il ricambio idrico e la depurazione da scorie e tossine. Scegliendola oligominerale, ovvero povera di sodio con un residuo fisso sui 180mg.
CAMMINARE MOLTO A PASSO VELOCE.

PIZZA: TUTTI GLI INGREDIENTI CHE FANNO BENE ALLA SALUTE

Una pizza speciale che oltre ad essere buona è davvero salutare perchè ricchissima di sostanze antiossidanti che combattono i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento. L'ha messa a punto, con la collaborazione di esperti pizzaioli, il professore Eugenio Luigi Iorio, medico nutrizionista. La pizza "antiossidante" prevede l'uso di farina integrale, olio extravergine d'oliva e un mix di vegetali crudi e freschi: aglio, basilico, cipolle rosse, rucola, spinaci e zucchine. I vegetali sono quelli che danno alla pizza il plus dei preziosi phytochemicals dalle proprietà benefiche. Il tocco finale arriva dalla cottura nel forno a legna.
( fonte Shilouette donna)

lunedì 19 novembre 2007

COSA SIGNIFICA MANGIARE?

Mangiare è un atto pieno di significati che vanno oltre il puro aspetto fisiologico. La sana dieta alimentare è l’insieme dei comportamenti e dei rapporti nei confronti del cibo che permettono il mantenimento della propria salute nel rispetto di sé, dell’ambiente e degli altri.
DIETA non vuol dire per forza perdita di peso, o dieta ipocalorica, ma è un regime alimentare che noi adottiamo per stare bene. . una errata assunzione di alimenti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo può essere uno dei fattori principali nella determinazione delle patologie di questo millennio e che appartengono alla categoria delle Malattie non trasmissibili: obesità, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete e tumori. Il rischio obesità è determinato sia da un eccesso di calorie introdotte, rispetto a quelle consumate, ma soprattutto a stili di vita troppo sedentari, omologati dalle famiglie. A questo si devono aggiungere fattori di rischio di tipo ambientale e genetico, la complessità degli elementi fa capire che è necessario un intervento precoce.
La prevenzione a tavola deve già iniziare nella prima infanzia, diventando patrimonio di cultura personale. Ecco che l’INRAN ha elaborato alcune “ Linee guida per una sana alimentazione italiana”, mirate a definire e divulgare le informazioni di base per un’alimentazione equilibrata e mirata al benessere.
Punti chiave:
Controlla il peso e mantieniti sempre attivo
Più cereali, legumi, ortaggi e frutta
Grassi: scegli la qualità e limita la quantità
Zuccheri, dolci bevande zuccherate : nei giusti limiti
Bevi ogni giorno acqua in abbondanza
Il sale? Meglio poco
Bevande alcoliche: se si, solo in quantità controllata
Varia spesso le tue scelte a tavola
Consigli speciali per persone speciali
La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te

UN SUCCO ANTICELLULITE

Raddoppiate con questo drink, gli effetti del vostro allenamento, stimolando la circolazionne, spazzare via le tossine e migliorare la cellulite, si prepara così:
1mela, 1 pera, 1/4 di pompelmo rosa, 2 gambe di sedano, 4-5-foglie di menta, 4 cubetti di ghiaccio.
Spremete tutto tranne la menta, versate in un bicchiere con il ghiaccio e cospargete con le foglie di menta sminuzzata.
( fonte. donna in forma)

UN MINUTO PER PREVENIRE I RAFFREDDORI

Siete seguaci delle cure naturali? c'è una triade di oligoelementi che può aiutarvi a fare scudo contro le infezioni virali in agguato:" La composizione di rame, oro, argento è un forte antistanchezza, rinvigorisce il corpo e ne potenzia le difese immunitarie", spiega Elisabetta Damiani, naturopata. " Si trova in farmacia o erboristeria, confezionata in fiale: potete prenderne una al giorno, al risveglio, con cicli di 15 giorni un mese si e uno no, fino a marzo!" ( fonte: DONNA IN FORMA)

sabato 17 novembre 2007

COLAZIONE SVEGLIA CERVELLO

Qual'è la colazione ideale per sentirsi svegli, attivi e rendere al meglio nello studio e nel lavoro? Leigh GIBSON , biologo dell'Università di Londra, ha sottoposto a un test di memoria persone che avevano fatto colazioni diverse. Esito?
Le risposte miglioravano in chi aveva preferito pane integrale o frutta con yogurt e latte rispetto a chi aveva mangiato dolci, biscotti, pane bianco. Il perchè sarebbe nel fatto che il cervello reagisce meglio agli zuccheri a lento assorbimento che a quelli "veloci".
( fonte: SILHOUETTE donna, nov. 2007)

mercoledì 14 novembre 2007

PERICOLI SULLE NOSTRE TAVOLE

Se ci sono alimenti che possono aiutare a mantenere viva la memoria, esistono stili di vita e situazioni che possono comprometterla. Tra questi, i farmaci, sedativi e i sonniferi, come benzodiazepine e barbiturici e i betabloccanti, farmaci per la pressione.C’è poi il fumo che inibisce l’azione dei neurotrasmettitori e inoltre sollecitando eccessivamente l’attività mentale può disturbare il sonno. Il pericolo per la nostra memoria arriva anche dai conservanti e additivi chimici, che possono causare intossicazioni che, talora, si manifestano con disturbi della memoria.
(fonte:starbene.it)

POTENZIAMO LA MEMORIA

La tavola rende intelligenti: falso mito o verità? Stando agli studi più recenti sugli effetti dell’alimentazione sulla memoria e la capacità di apprendimento, sembrerebbe il caso di propendere per la seconda ipotesi. I cibi giusti, insomma, avrebbero effetti decisamente benefici sul cervello.Ecco in concreto gli alimenti che non dovrebbero mancare nella alimentazione quotidiana.Pane e pasta, ma non solo. Anche riso, legumi e patate perché sono ricchi di carboidrati, senza indurre innalzamenti del glucosio in circolazione.Lo yogurt, oltre a vitamine e sali minerali, è ricco di fermenti lattici attivi e di acidi grassi insaturi, utili alla salute del sistema cardiocircolatorio.Pesce fresco, soprattutto salmone, trota e sarde, utili per il loro contenuto di acidi grassi essenziali e fosforo, che serve per il nutrimento delle cellule del sistema nervoso.Carne magra. Fornisce un buon apporto proteico, ma non bisogna abusarne perché i grassi animali, ricchi di colesterolo, rischiano di accumularsi non solo nelle coronarie ma anche nelle arterie del cervello.Uova. Sono ricche di colina, una sostanza che collabora alla formazione della acetilcolina, un neurotrasmettitore del cervello.Formaggi stagionati. Contengono un buon rapporto calcio-fosforo, importante per mantenere sempre viva la memoria.Semi e fagioli di soia. Ricchi di lecitina, una sostanza che favorisce la funzione mnemonica e la capacità di tenere sotto controllo il colesterolo.Kiwi. Grazie alla vitamina C, aiutano a contrastare il depositarsi di sostanze tossiche e livello del cervello.Vegetali a foglia verde. Sono particolarmente ricchi di acido folico, vitamina utile nei casi di scarsa memoria.

martedì 13 novembre 2007

IL CIRCOLO VIZIOSO DELLE DIETE!

La dieta quindi intesa come regime nutrizionale restrittivo, ma transitorio, predispone il soggetto ad aumentare di peso a lungo termine. Proprio perché nell’effetto temporaneo poi c’è la ricaduta che predispone alla ripresa ( con gli incentivi) del peso perso. Effetto regolare, con poche eccezioni, soprattutto per il sesso femminile.
La spiegazione è da crearsi sia sul piano metabolico che psicologico, comportamentale.
Sul piano fisiologico, la relativa deprivazione nutrizionale cui sottoponiamo l’organismo durante la dieta orienta il metabolismo verso il risparmio energetico e l’assimilazione più efficiente degli alimenti. Ecco perché la perdita di peso è sempre più lenta, man mano che la dieta prosegue. Effetto che si mantiene più a lungo di quanto dura la dieta. Il sistema conserva memoria della possibilità di cadere in carenze e provveda ad automatiche contromisure, aumentando la tendenza a conservare calorie. Recenti studi hanno poi dimostrato l’effetto che diete croniche predispongano a disturbi dell’umore e quindi a disturbi dell’alimentazione.
Sul piano psicologico gli effetti sono ancora più evidenti, perché la mancanza del cibo via via si fa sempre più forte, le restrizioni ci risultano sempre più pesanti e inutili ( non riuscire a dimagrire), e soprattutto perché durante il periodo di dieta non sono state corrette le vecchie abitudini sbagliate.
Dopo un certo periodo comincia l’impulso della trasgressione delle regole, il soggetto pensa di essersi sacrificato abbastanza, di avere fame, di non avere più forza sufficiente per stare a dieta.
Comincia quindi il circolo vizioso della persona grassa ( vera o presunta) che si mette a dieta, ok..trasgredisce mangiando molto, si sente in colpa…digiuno, dieta, fame e si ricomincia, con il danno di accumulare kg in più che prima non aveva e di rallentare il metabolismo.
Iniziando una dieta spesso ci si sente pieni di euforia, tanto più l’aumento ponderale o seguente rallentamento risulta deludente fino a portare alla depressione. Oscillazione del comportamento alimentare, i cui effetti ponderali ed emotivi possono rimanere confinati all’interno di una fascia di variabilità accettabile, spesso aumentano di grandezza con il passare degli anni, portando il soggetto a misure sempre più drastiche, sempre più restrittive, a condotte di eliminazione dei cibi ( con purghe o vomito) ad episodi di “ sgarri” eclatanti, fino alle abbuffate.

MAGRA E' BELLO?

Nella nostra cultura la positività dell’immagine fisica è data soprattutto dalla magrezza, che da qualità fisica si è trasformata in virtù morale.
Il comportamento alimentare per quanto quotidiano ed indispensabile è a volte problematico, non solo in adolescenza e non dipende dalla disponibilità del cibo.
Esso evoca la storia personale ed affettiva che ognuno di noi ha avuto e ha tutt’ora con la madre che prima gli ha fornito nutrimento ed affetto. D’altro canto esso affonda le sue radici nella storia e cultura di un paese, gruppo sociale, come testimoniano le restrizioni alimentari delle diverse religioni e tradizioni.Tale scontento può essere considerato la spia di una generale insoddisfazione di sé, che si focalizza sul corpo per varie ragioni sociali e non solo perché in questo periodo ci sono delle trasformazioni fisiche.
Siamo in una società dove quello che conta è l’apparire rispetto all’essere, corpo e aspetto fisico acquistano una grande importanza e su di essi si concentrano insoddisfazioni e ansie delle adolescenti e non solo le ragazze, sono maggiormente vittime dei modelli impossibili di bellezza femminile presentati dai mass media.
Il massimo rischio lo troviamo fra quelle persone che hanno un comportamento anoressico – bulimico, ovvero l’uso di lassativi, vomito autoindotto come espedienti per perdere peso. A questi atteggiamenti si associa una personalità con bassa autostima, alto senso di alienazione e depressione. Vivono come stressanti le relazioni in famiglia che offre scarso sostegno nell’aiutarle. Maggiore uso di sostanze psicoattive e comportamenti rischiosi e devianti.
Le ragazze si nota hanno una problematica costruzione del sé. La dieta sembra rappresentare un tentativo di controllo su di sé e il proprio corpo. L’aspetto auto lesivo diventa evidente nei comportamenti anoressico- bulimici. Tali comportamenti esprimono anche una componente trasgressiva nei confronti dei genitori e del mondo infantile che essi rappresentano.
Nell’alimentazione consolatoria il cibo rappresenta un modo fallimentare per contrastare sentimenti depressivi, di solitudine, di scoraggiamento e per cercare di far fronte a situazioni vissute come stressanti oltre la propria capacità risolutiva. Vivono la scuola come inutile, la loro vita è sedentaria e solitaria.La scuola dal canto suo svolge un ruolo protettivo nella costruzione dell’immagine di sé, può contribuire a riflettere sul tema dell’identità femminile e maschile e sulla complessità e contraddittorietà dei modelli che vengono proposti. Gli adolescenti si alimentano in modo più distorto se sono tagliati fuori dalle attività dei coetanei e incapaci di affrontare la vita adeguatamente.
È importante offrire agli adolescenti ( maschi & femmine) opportunità di riflessione e azione a cui gli adolescenti possono attingere come utili risorse nel processo di costruzione della propria identità.
In una prospettiva psicodinamica il disordine alimentare potrebbe essere connesso ad un mancato superamento di complessi arcaici. Importanti non sono solo le relazioni madre- figlia, ma anche la relazione che c’è tra coniugi e tra genitori ( entrambe) e figli.
L’attrattiva esercitata dalle dieta è associata all’aspettativa di poter acquisire con il dimagrimento un aspetto più gradevole, in linea con gli standard di desiderabilità proposti dai media. La dieta spesso viene vista come un’ àncora di salvezza dal destino di “donna grassa”, anche se poi in realtà il problema non sussiste. Studi recenti mostrano come sottoporsi a restrizioni alimentari costituisce il più importante fattore predittivo dell’insorgenza nei giovani dei cossiddeti “ disturbi alimentari psicogeni”.
Soprattutto chi inizia una dieta in età giovanile, magari per consiglio dei medici, ha grandi probabilità di ricadere in questa soluzione negli anni dell’adolescenza o dell’età adulta. Alchè durante il periodo di dieta avrà delle tentazioni date dalla fame, conseguente aumento di peso,che la porterà a vivere sempre con maggiore preoccupazione e sensi di colpa.

LA BELLEZZA

Scriveva Darwin (1871) :” Nel Mondo civilizzato l’uomo nella scelta della moglie, è influenzato largamente, anche se in maniera non esclusiva, dalla bellezza esteriore”. La bellezza fisica è più importante nelle donne che negli uomini.
La bellezza indica che quella donna possiede un pool di geni privo di deformità, che ha abbastanza salute per portare avanti una gravidanza. Nella scelta della sua compagna l’uomo è inconsapevolmente spinto dal suo interesse biologico a mettere al primo posto questi fattori.
Anche negli uomini queste caratteristiche dipendono in larga misura dagli ormoni quali : testosterone, segnalano un sistema immunitario efficiente e buone caratteristiche genetiche tali da assicurare la nascita di buona prole.
Il valore di bellezza e giovinezza è diverso nei due sessi.
L’attrazione per la bellezza è universale.
Ecco perché è molto più importante concentrare il proprio interesse sulla bellezza interiore, in questo modo si manifesterà anche fuori, con un corpo tonico, senza smagliature e soprattutto senza cellulite.
ANORESSIA & BULIMIA: DISTURBI ALIMENTARI IN FORTE AUMENTO
Anche in Italia Ragazzi Anoressici
I disordini alimentari sono una epidemia vera e propria che attraversa tutti gli strati sociali e le diverse etnie. Se non trattati con tempi e metodi adatti, i disordini alimentari possono portare anche alla morte.
PRIMA CAUSA DI MORTE PER MALATTIA MENTALE nei Paesi Occidentali.
The Lancet ( rivista inglese) indica che la ricerca sui trattamenti è molto più avanzata nel caso della bulimia nervosa, meno in quella dell’anoressia nervosa.
ANORESSIA & BULIMIA sono malattie complesse , determinate da condizioni di disagio psichico ed emotivo che richiedono un trattamento sia del problema alimentare che della sua natura psichica. Con l’obiettivo di portare il paziente, mediante terapie adeguate a modificare comportamenti ed attitudine, ad adottare soluzione di gestione dei propri stress emotivi, permettendo la ristabilizzazione dei propri comportamenti alimentari. Possono manifestarsi in persone diverse per età, sesso, etnia, provenienza sociale: più comune tra le giovani donne tra i 14 e 24 anni.
In Europa & Gran Bretagna il 5/10% delle persone in questa fascia d’età soffre di disturbi alimentari; l’insorgere della malattia si può manifestare nel periodo della fanciullezza e dell’adolescenza.
La bulimia è 5 volte più diffusa dell’anoressia e consiste nel mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo. Più pericolosa, fattori di rischio altissimi e conseguenze letali. Nella nostra società oggi i nostri figli sono sottoposti a forti pressioni negative da parte della pubblicità e dei mass media. I modelli sociali di oggi identificano la bellezza, il successo con l’essere snelle, magre fino alle ossa.
Soggetti a rischio che si lasciano morire senza fare vedere nulla, si fanno un “pieno di cibo” in totale silenzio, abbinando esercizi ginnici fino allo sfinimento. Si sentono grassi anche quando sono notevolmente sotto peso il 20% è affetto da disturbi cronici, 5% muore.
L’anoressia conclamata è una vera e propria malattia neurologica con il tasso più alto di mortalità.
Solitamente è un fenomeno considerato al femminile,ma da oggi molto legato anche al mondo maschile, i sintomi cominciano ad apparire verso i 17 anni.
LA MALATTIA oscillazione dell’età tra i 7 e 40 anni;
LA SOFFERENZA 3% delle donne tra i 14 e 24 anni. In GB anche al 5-10%, bulimia maggiormente diffusa;
SINTOMATOLOGIA: persona è ossessionata per il peso, eccessivo esercizio fisico, vomito indotto, amenorrea, la metà dei soggetti rimane all’ombra ( non diagnosticato);
LE CONSEGUENZE +5% mortalità; 50% non guarisce del tutto; altra metà non diagnosticata.
LE CONSEGUENZE: disturbi cronici a livello organico.

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Mentre il comportamento alimentare degli animali inferiori è rigido e stereotipato, quello umano per fortuna è molto diversificato e variegato.
Ci si è provati a chiedere se è possibile che le nostre scelte di gusto, ovvero i nostri peccati di gola rappresentino la nostra personalità.
Il detto “ tutti i gusti sono gusti” implica il riconoscimento della legittimità dei più diversi orientamenti nelle scelte delle preferenze dei più diversi orientamenti nelle scelte e nelle preferenze relative ai cibi.
Assoluta libertà che si manifesta nella grande differenza di abitudini tra le culture e gli individui, è senza dubbio effetto del progressivo distanziamento dell’uomo dai condizionamenti biologici, quasi totalmente regolato da mediazioni di natura culturale e psicologica.
Allontanamento delle pressioni della biologia spiega come il fatto che mentre il comportamento alimentare degli animali è uniforme , il nostro no.
Ci sono però due interrogativi, il primo è se siamo totalmente svincolati, nelle nostre scelte dalle impostazioni biologiche. E poi se le nostre preferenze sono dettate anche dalla nostra psicologia individuale, stile di vita, tipo di organizzazione, della nostra personalità?
Al primo interrogativo la risposta è NO, in quanto si è osservato su come le nostre preferenze possono cambiare in funzione dei nostri stati patologici
( raffreddore, gravidanza, alimentazione estiva diversa da quella invernale).
La privazione di alcune sostanze ( minerali, es) , spingono il corpo a ricercarle nel cibo. I neonati sono dotati di risposte edoniche positive per il dolce e negative per l’amaro.
In una prospettiva evoluzionistica, l’apprezzamento per il dolce può essere associato al fatto che tale gusto è solitamente presente nei cibi ad alto valore energetico, il salato può favorire l’assunzione di sodio e altri minerali.
Il secondo interrogativo non viene dato per certo da parte della psicologia, a parte il valore simbolico e i ricordi che ognuno di noi inevitabilmente vi associa.
Alcune ricerche sono state effettuate state fatte sulle preferenze del gusto e consistenza dei cibi.
Wolowitz ha ipotizzato che le preferenze per cibi molli o duri e sapore aspro possono essere collegate ai due diversi momenti della fase orale : quello “passivo” caratterizzata da attività quali il succhiare, lasciando scorrere dentro di sé il latte e gli altri alimenti liquidi e molli, e quello “ attivo- aggressivo” che comincia con l’eruzione dei denti, in cui il piacere è ricercato nel mordere e masticare. I dati della sua ricerca confermerebbero che le persone con orientamento “ orale- passivo” tendono a preferire cibi molli e dolci. Quelli con orientamento orale- attivo preferiscono i cibi duri, secchi, aspri.
Si è quindi visto che le preferenze nascono nel periodo infantile. Si potrebbe quindi ipotizzare che coloro che preferiscono il dolce rimangono molto più fissati agli orientamenti infantili o abbiano maggiori difficoltà a compiere il salto evolutivo, lo “ svezzamento” verso gusti più maturi.
Le abitudini di consumo dei cibi dolci e salati mostrano una struttura differenziata soprattutto per quanto riguarda il contesto relazionale. I cibi dolci sono solitamente mangiati in solitudine, i salati, in famiglia o comunque sia in compagnia. Anche questi elementi si possono ricollegare come momento di regressione. A volte può emergere anche un senso di colpa, infantile.
Differenze che sembrano segnalare che, mentre l’orientamento verso il dolce usa sia le valenze regressive (umore depresso), che quelle euforizzanti e dinamizzanti ( umore allegro).
A coloro che preferiscono il salato si attribuisce un punteggio di amicalità inferiore a quello della persona che ama il dolce e, analogamente, coloro che preferiscono il dolce si attribuiscono un punteggio inferiore a quello attribuito alla persona che preferisce il salato.

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