La vitiligine è una malattia che colpisce la pelle, che in alcune aree si schiarisce progressivamente. Le parti del corpo più frequentemente colpite dalla vitiligine interessate sono mani, piedi, viso, gambe, gomiti e genitali, ma la vitiligine può estendersi nel tempo, nel senso sia di un ampliamento delle zone, sia della comparsa di nuove aree.
Non si tratta di una malattia contagiosa nè grave di per sé per fortuna!
Ma, per chi ne soffre di vitiligine le ricadute psicologiche possono essere importanti come in genere accade in tutti i disturbi cronici della pelle, organo immediatamente visibile agli sguardi altrui.
La vitiligine è una patologia di tipo autoimmunitario , che si sviluppa a partire da una predisposizione genetica.
Questa è l'ipotesi attualmente più accreditata ed è un fatto che non poche persone con la vitiligine presentino contemporaneamente anche altri disturbi di natura autoimmune con il risultato è che le cellule della cute che producono e accumulano melanina, il pigmento scuro che colora pelle, capelli e peli vengono aggrediti e distrutti dal sistema immunitario che non li riconosce più come parte dell'organismo, ma come qualcosa di estraneo da cui difendersi.
Sembra però che giochi un ruolo alquanto importante il danno ossidativo, soprattutto la presenza di un eccesso di perossido di idrogeno più conosciuto come acqua ossigenata a livello cutaneo. Il perossido d'idrogeno appartiene alle specie reattive dell'ossigeno ed è particolarmente nocivo per le strutture cellulari, determinando quindi la vitiligine.
Per la vitiligine c'è anche un trattamento naturopatico ed è per certi versi analogo a quello che viene attuato in presenza di altre patologie a componente autoimmunitaria, come la psoriasi. Per quanto possa sembrare strano, mentre la medicina classifica migliaia di patologie, per ciascuna delle quali prevede una terapia farmacologica specifica , la naturopatia si rivolge ad un numero assai limitato di fattori, intervenendo su di essi in un'ottica causalista, dando così la possibilità all'organismo di far emergere le proprie fisiologiche potenzialità di autoregolazione e autoguarigione in tutta la loro pienezza.
La naturopatia con la cura della vitiligine punta ad eliminare o almeno a minimizzare tutto quello che può alterare il normale funzionamento del sistema immunitario - o, più correttamente, psiconeuroendocrinoimmunitario.
Per la cura della vitiligine dal punto di vista della naturopatia è importante curare l' alimentazione, preoccupandosi sia di individuare e gestire le probabili intolleranze alimentari, cercare di evitare cibi e loro modalità di assunzione che possano sostenere l'infiammazione cronica nel corpo, fosse anche di basso grado.
Limitare l'assunzione di microrganismi, come quelli che abbondano nel nostro intestino e che assai frequentemente modificano sia qualitativamente che quantitativamente la loro presenza; controllare lo stress, infatti anche la medicina riconosce come causa di attivazione della vitiligine, nonché meccanismo in grado di sostenerla.
Evitare un eccesso di estrogeni in quanto hanno un potente fattore di alterazione della risposta immune, come indirettemente conferma anche il dato che le donne vengano colpite da malattie autoimmuni molto più degli uomini, in un rapporto addirittura di 9 a 1, soprattutto in età fertile, cioè quando la produzione estrogenica è massima.
Il trattamento naturopatico prevede il Test DRIA ed una corretta alimentazione, trattamento naturale degli aspetti psicoemotivi e nervosi, riequilibrando così l'asse degli estrogeni, grazie all' assunzione di specifici integratori naturali e fitoterapici ad attività immunomodulante sono i passi necessari da compiere all'interno di un percorso di riequilibrio naturopatico.
Per curare completamente la vitiligine è necessario limitare quanto più possibile il contatto con sostanze chimiche di vario tipo (tra cui quelle contenute nelle tinture dei capelli), che sono in grado di scatenare o peggiorare la vitiligine.
In merito al perossido d'idrogeno in eccesso, si rivela importante l'impiego di minerali e vitamine antiossidanti.
L'assunzione di vitamina C in associazione ai flavonoidi , di Vitamina E e il beracarotene va integrata anche la supplementazione di glutatione, usato o da un importantissimo enzima antiossidante dell'organismo, la glutatione perossidasi, per eliminare il perossido di idrogeno, che viene trasformato in semplici ossigeno e acqua.
Per funzionare, la glutatione perossidasi ha bisogno di uno specifico minerale, il selenio, che per di più è anch'esso un ottimo antiossidante.
Sulla base di alcune correlazioni evidenziate tra vitiligine e cattivo funzionamento della tiroide va tenuto in considerazione anche l'uso di iodio oligoelemento. Lo iodio oligoelemento è un interessante regolatore della funzionalità tiroidea, sia nella tendenza all'ipotiroidisimo che in quella all'ipertiroidisimo, sulle quali peraltro agisce favorevolmente anche l'approccio alimentare menzionato.
Ci sono infine alcuni rimedi naturali specifici, che possono essere utili nella vitiligine, ma rappresentano solo un complemento al ben più interessante e causalistico trattamento di riequilibrio del terreno individuale più sopra descritto.
Tra questi troviamo gli Amminoacidi come la L-tirosina, da cui la melanina deriva, o anche la L-fenilalanina che l'organismo trasforma in tirosina i quali possono facilitare la ripigmentazione della pelle.
Si trovano alcune vitamine del complesso B, in associazione all'esposizione solare, si sono dimostrate efficaci nel miglioramento della vitiligine, sarà bene ricordare la vitamina B12 (cianocobalamina), la B9 (acido folico) e il PABA (acido paraminobenzoico o vitamina B10, ma in realtà si tratta di una "non vitamina").
Nel campo della fitoterapia per guarire dalla vitiligine si trova il Gingko biloba ed è probabilmente il più interessante, infatti anche una ricerca scientifica specifica ha evidenziato che è in grado di promuovere la ripigmentazione, in alcuni soggetti questa è stata addirittura totale anche se sulle aree bianche non sono ancora di grande estensione.
Il ginkgo ha in effetti un potente effetti antiossidante, è un notevole antinfiammatorio e ha anche un'azione antistress.
Non solo farmaci o fitoterapia, importanti sono anche i rimedi vegetali importanti per la cura della vitiligine come la curcuma o Curcuma longa.
La specifica conferma, fa piacere, ma gli effetti antiossidanti e antinfiammatori dei curcuminoidi erano ben noti e questa spezia già comunemente utilizzata in tutte quelle necessità di contenere lo stress ossidativo e persino per migliorare l'umore.
Altra spezia importante è il pepe nero soprattutto un suo principio attivo, la piperina la quale sembra in grado di stimolare la produzione di melanina per via topica, aiutando a scurire le aree depigmentate rapidamente.
Come si diceva la vitiligine è qualcosa di molto più complesso di un problema cosmetico e la logica, perlomeno in naturopatia, è agire sulle cause di squilibrio.
Per questo ci sono anche i i gemmoderivati,come il macerato glicerico di platano (Platanus orientalis), un drenante a spiccato tropismo cutaneo, può rivelarsi utile all'interno di un più completo trattamento della vitiligine.
Tutto questo ricordando i molti rimedi vegetali usati in altre culture tradizionali, come in primo luogo Picrorhiza kurroa, consigliata nella vitiligine dall'Ayurveda. In Occidente, la validità di questa pianta è confermata solo per le epatiti e più in generale per le patologie del fegato. Ma, anche nel caso della picrorriza, è verosimile che alla base degli effetti ipotizzati nella vitiligine possano esserci proprio le sue note proprietà antiossidanti (di protezione delle riserve di glutatione) e antinfiammatorie.
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