Reflusso esofageo diventa pesante nel momento in cui comincia a dare sintomi come bruciore, dolore alla bocca dello stomaco, dolori che cominciano ad aumentare di intensità.
Patologia contro la quale lottano circa il 10% di italiani.
Contro il reflusso esofageo il solo intervento è l'intervento chirurgico di Nossen, intervento che richiede una grossa esperienza.
Presto però saranno disponibili contro il reflusso altri due interventi chirurgici che hanno una bassa invasività.
Queste tecniche contro il reflusso gastroesofageo sono in fase di sperimentazione ma stanno già dando ottimi risultati e che presto potrebbero essere messi su larga scala.
Il reflusso si può presentare per diversi motivi, in particolare il disturbo può essere la conseguenza di stili di vita e abitudini scorrette che lo favoriscono ( la sedentarietà, gli eccessi alimentari, sovrappeso, cibi fritti e ricchi di grassi), così come un malfunzionamento o rilassamento della muscolatura dello sfintere. Il medico allora potrà consigliare un adeguato stile di vita
A volte può capitare che il reflusso possa dipendere anche da altre patologie quali l'ernia letale o una temporanea consegueza di una gravidanza, in quanto il feto esercita pressione dall'utero allo stomaco e può favorire la risalita dei succhi gastrici.
Nel momento in cui il reflusso si fa più importante si è di fronte alla malattia vera e propria da reflusso esofageo per il quale si può dargli contro solo con specifici farmaci inibitori della pompa protonica , assunti per via orale. Cura che va eseguita per circa un mese, se i sintomi non scompaiono però allora è necessario l'intervento chirurgico.
L'intervento classico usato contro il reflusso è un'operazione in laparoscopia, solo dei piccoli fori sull'addome mediante i quali si fanno passare lunghi e sottili attrezzi chirurgici ed una piccola videocamera che permette di visionare l'area da operare su un monitor.
Per una visione ottimale si gonfia la pancia del paziente con dell'anidride carbonica, l'intervento contro il reflusso esofageo consiste nel prendere una plica dallo stomaco e girarla attorno all'esofago.
Per l'intervento chirurgico più tradizionale ci si serve dell'anestesia generale, inoltre è richiesto il ricovero di un solo giorno. La tecnica è molto efficace ma per una buona riuscita servono pratica ed esperienza del chirurgo che deve essere in grado di valutare se l'operazione è importante e quale tecnica sia meglio usare.
A volte il paziente a seguito dell'intervento può avere effetti collaterali come un aumento dell'aerofagia, problemi nella deglutizione , impossibilità di vomito, una volta usciti dall'ospedale viene prescritta una dieta semiliquida per il primo mese con il passaggio graduale ai cibi solidi.
Per dare contro il reflusso esofageo ci sono delle tecniche operatorie nuove, come l'intervento in laparoscopia con l'inserimento di un collarino magnetico. Ricercatori americani però hanno ideato un dispositivo che assomiglia ad un bracialetto composto da sfere di titanio che resistono all'effetto degli acidi gastrici, le sfere di cui è composto tale collarino sono dei piccoli magneti che al passaggio del cibo per effetto dell'aumentata pressione nel viscere, si aprono lasciando passare il cibo e poi si chiudono, bloccando il reflusso gastroesofageo.
Tra gli obiettivi della chirurgia c'è quello di limitare il più possibile segni e cicatrici sul corpo malato.
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