Il suo principale sinonimo è “cibo degli dei” in quanto il cioccolato è molto buono.
E' uno tra i cibi preferiti da adulti e bambini.
Soddisfa il palato e fa tornare il sorriso. Ma soprattutto ha una sua efficacia “terapeutica” avvalorata da un numero sempre crescente di studi scientifici, sugli animali e sull’uomo.
Qualche esempio? Tiene sotto controllo la pressione, riduce il pericolo di trombosi, rivitalizza le pareti dei vasi sanguigni, aumenta il flusso di sangue a pelle e cervello, aiuta il Dna a esprimersi al meglio... Tutto merito dei polifenoli antiossidanti, che “assorbono” i radicali liberi responsabili dell'invecchiamento e promettono una vita più lunga e più sana.
Alcuni studiosi dicono sia più sano di tè e di caffè, ciò è un presupposto di partenza: meglio il cioccolato nero fondente ad alto contenuto in solidi di cacao, se non addirittura le bevande fatte in casa a base di cacao puro. Riguardo ai limiti di assunzione giornaliera, il farmacologo Francesco Visioli, membro della Nfi e ordinario di Fisiopatologia all’Université Pierre and Marie Curie di Parigi raccomanda di “seguire il buon senso, autogestendosi in modo da non superare l’introito calorico ideale ed evitare il sovrappeso”.
“Il cioccolato può rappresentare un veicolo gradevolissimo per consumare polifenoli antiossidanti, di per sé molto amari e dal sapore non gradito a tutti”, sottolinea Andrea Poli, direttore scientifico della Nfi. “Insieme al caffè e al tè”, aggiunge Joe A. Vinson del Dipartimento di Chimica dell'University of Scranton, Usa, “il cioccolato è la principale fonte di antiossidanti nell’alimentazione occidentale”. Il caffè non è per tutte le età, e i benefici del tè vengono notevolmente ridotti dall’abitudine nazionale di scegliere la variante “nero in bustina”, piuttosto del tè verde o di quello in foglie. I polifenoli contenuti nel riducono la pressione arteriosa e la funzionalità piastrinica, aumentano la funzionalità dell'endotelio che riveste internamente i vasi sanguigni, migliorano la circolazione del sangue e potenziano l'espressione genica. Non solo. L’epicatechina, tra le principali componenti polifenoliche del cioccolato e di tutti i suoi estratti, “cattura” il colesterolo cattivo Ldl, ne diminuisce l’ossidazione e previene così l’aterosclerosi. Fondamentale è la qualità :c'è cioccolato e cioccolato.
“Il contenuto di polifenoli”, precisa Herwing Bernaert, chief innovation officer della belga Berry Callebaut, principale produttore di cioccolato al mondo, “è molto diverso a seconda del Paese di provenienza del cacao, del tipo di pianta, delle caratteristiche del suolo, dell’irraggiamento solare e infine dei processi produttivi”. Il cioccolato di oggi contiene molti più polifenoli rispetto a quello di un decennio fa: il cioccolato americano e quello europeo, italiano compreso, contengono più o meno le stesse quantità di polifenoli. Importante il colore: il cioccolato bianco non contiene polifenoli, in quello al latte ce ne sono un po’ di più e quello “dark” è la forma più ricca, seconda solo al cacao puro.Occhio alle dosi. Dubbio: quanto assumerne per salvare linea e salute?
La scienza non è ancora arrivata a una conclusione definitiva, “ma in genere si raccomandano 150-200 mg di polifenoli del cacao al giorno”, spiega Bernaert. E proprio nel periodo in cui si mette in guardia dall’abuso di integratori a base di vitamine E e A, lo stesso non si può certo dire dei polifenoli. Insomma, vinca la saggezza. Senza dimenticare che i grassi del cioccolato hanno un potere saziante. E assumerli prima dei pasti potrebbe anche contribuire a ridurre l'introito calorico a tavola.
( fonte: Internet)
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