Pietro Andrea Mattioli, medico senese del XVI secolo, ci fa sapere che: "Le mandorle dolci, son buone per mangiare, ma sono manco efficaci, che le amare per le medicine: nondimeno diseccano ancora esse, e provocano l'orina. Le verdi con tutta la corteccia, che le cuopre, mangiate ne i cibi, giovano alla umidità dello stomaco". Per curare la tosse dei fanciulli, invece, una delle prescrizioni terapeutiche maggiormente in voga nel XVII secolo raccomandava: "Piglia di mandorle dolci purgate quante ne vorrai, dissolverai con acqua di finocchi stilata per lambicco, e postovi del zuccaio farai cuocer tanto che diventi spesso e darai da mangiar ai putti". Albero alto anche fino a dieci metri, il mandorlo rappresenta, secondo alcune leggende, un simbolo di "vigilanza" giacché è l'albero che per primo fiorisce annunciando la primavera. Molto coltivato nella zona mediterranea, il mandorlo (Amygdalus dulcis; Fam.: Rosacee), originario dell'Asia occidentale, è molto ramificato, porta foglie alterne e oblunghe, acuminate e con margine seghettato. Il frutto è costituito da una drupa, il cui endocarpo (parte più interna del frutto, vicino al seme) è di consistenza legnosa, bucherellato e contiene un seme di color marrone con polpa bianca. Fruttosio, proteine, grassi saturi, mucillagini, polifenoli, magnesio, calcio, potassio, fosforo, olio essenziale, olio fisso sono alcuni dei componenti delle mandorle (che costituiscono il seme dell'albero). Emollienti, lassative, sedative della tosse, antinfiammatorie sono alcune delle loro proprietà: se ne ricava anche un olio tollerato molto bene anche nell'infanzia, da tutti i tipi di pelle. Limpido, dal colore giallo chiaro, l'olio di mandorle entra nella composizione di numerosi prodotti cosmetici. È un ottimo protettivo cutaneo, ammorbidente e schiarente, rassodante per i tessuti; particolarmente indicato per le pelli maggiormente delicate e anche nel trattamento delle ragadi del seno. Una semplice ricetta per una buona maschera tonica e detergente si ottiene amlgamando tre cucchiai di farina di mandorle dolci e un cucchiaino di limone e infuso di rosmarino (tre grammi in cento millilitri di acqua per cinque minuti di infusione). Fatene una sorta di impiastro, spalmatelo e lasciatelo sul viso per dieci minuti. Dalle mandorle dolci, inoltre, si ricava il latte, una bevanda deliziosa e dissetante che viene bevuta soprattutto in estate. Le mandorle appartenenti alla varietà amara contengono, invece, un glucoside cianogenetico: si tratta dell'amigdalina, dotata di elevata tossicità in quanto, dopo la sua ingestione libera acido cianidrico.
( fonte: Starbene.it)
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