mercoledì 10 giugno 2009

ETICHETTE SENZA GLUTINE

Il problema della celiachia, ovvero dell'intolleranza al glutine è un problema che si sta diffondendo sempre di più a macchia d'olio, per queste persona fare spesa era una vita d'inferno in quanto i prodotti erano acquistabili solo presso le farmacie.

Ora la vita per chi deve vivere senza glutine sarà più facile in quanto un certo regolamento comunitario stabilisce per rendere più chiare le etichette in tutta Europa, introducendo una nuova e più chiara dicitura " senza glutine".

Le etichette senza glutine uguali in tutta Europa sono state una vera e propria esigenza in quanto ogni Stato in materia di etichette dei prodotti senza glutine soprattutto per quanto riguarda i criteri per definire un alimento " senza glutine" o a " basso contenuto di glutine", confusione che metteva in allerta le persone quando si spostavano per vacanze o lavoro.


Situazione che ha portato l'Unione Europea a definire in modo preciso le condizioni dell'uso dei termini relativi al contenuto in glutine degli alimenti.
Il regolamento comunitario sulle etichette dei prodotti senza glutine è entrato in vigore all'inizio del 2009 anche se è previsto un periodo transitorio che durerà fino a gennaio 2012.

Gli alimenti di uso comune non possono essere definiti senza glutine in quanto sono a rischio di contaminazione con altri cereali che contengono glutine. L'estrazione del glutine infatti dai cereali che lo contengono presenta difficoltà tecniche ed economiche.
Ciò rende difficoltosa la fabbricazione di prodotti alimentari senza glutine.

Il regolamento comunitario per i prodotti senza glutine è valido per diversi tipi di alimenti quali quelli destinati alle persone intolleranti al glutine, gli alimenti a base di cereali per bambino sotto i 6 mesi di vita, per gli alimenti normali e adatti alle persone intolleranti al glutine.

La normativa sulle etichette per cibi senza glutine introduce due diciture fissando valori relativi al contenuto di glutine ammesso.
Senza glutine indica prodotti alimentari anche a base di cereali di uso comune destinati ai celiaci;
Con contenuto di glutine molto basso ovvero la quota di glutine nei prodotti deve essere sotto la soglia dei 100 mg/kg.

L'avena contenuta nei prodotti alimentari destinati ai celiaci deve essere stata appositamente preparata e lavorata in modo da evitare la contaminazione con il frumento.
Gli alimenti per gli intolleranti al glutine si dividono in due gruppi:
1 quelli naturalmente senza glutine e non modificati da processi industriali, quindi oltre a frutta e verdura, si a miglio, mais , sorgo, grano saraceno, quinoa, amaranto.

I prodotti senza glutine che sono ottenuti con processi tecnologici sostituendo il glutine con pectine , soia, leguminose o altri gelificanti. Diversi alimenti senza glutine sono stati ottenuti fina adesso dal mais o dal riso, usando però molti grassi.

Le industrie alimentari hanno fatto notevoli progressi nella tecnologia di produzione e di qualità nutrizionale , oggi infatti si trovano prodotti a base di cereali fino a poco tempo fa sconosciuti.
Cereali che forniscono fitocomposti con un'elevata capacità antiossidante in grado di combattere la formazione dei radicali liberi.

La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine , proteina che è presente nel grano ed in altri cereali, che causa la progressiva degenerazione della mucosa intestinale; qualche persona intollerante al glutine può assumere piccole e modeste quantità.

La tradizionale forma di intolleranza al glutine si scopre nei primi due anni di vita , da un po' però compare sempre più spesso con dolori intestinali, stipsi, inoltre si può riconoscere anche attraverso la dermatite erpetiforme, anemia, ritardo puberale , infertilità, susseguirsi di aborti spontanei.

Il dover assumere una dieta senza glutine a vita si può in qualche modo prevenire evitando di fare assumere glutine ad un bambino di età inferiore ai 6 mesi, inoltre al momento dello svezzamento le mamme di stare tranquille anche se il bambino è inappetente, di evitare di avere la tv accesa, mai mettere fretta al bambino mentre mangia questo perché ogni allergia o intolleranza che sia ha origini psicosomatiche legate, meglio quindi evitare il più possibile ogni stato ansioso in un momento particolarmente delicato come lo svezzamento.


Stato emotivo che riguarda anche il rapporto con il coniuge o comunque della persona che alimenta il bambino.

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