Valide alternative al caffè.
Pensando ad una bevanda calda e aromatica con cui iniziare o spezzare la giornata, la mente corre immediatamente al caffè.
Non sempre però si può berlo oppure può non piacere, ma ci sono comunque sempre delle valide alternative al caffè.
Valide alterative al caffè senza perdere in sapore,ma senza caffeina.
Valide alternative al caffè un tempo chiamati surrogati, oggi potremmo tranquillamente ribattezzarli sostituti. Alcuni di queste valide alternative sono molto conosciute, quali li conoscerete già, probabilmente, o comunque ne avrete sentito parlare come il "caffè d'orzo", per esempio.
Altre valide alternative al caffè risulteranno nuove come il malto, la segale, addirittura le radici di cicoria... Inutile storcere il naso: la gran parte di queste valide soluzioni alternative, pur mantenendo un sapore gradevole, non contengono principi attivi dall’effetto eccitante.
Non solo: se il caffè, per diversi motivi, non è sempre consigliato a tutti, queste alternative sono a portata di chiunque, bambini e anziani compresi.
Anche le valide alternative al caffè hanno delle virtù, le bibite alternative al caffè, quelle di orzo o malto, si sono scrollate di dosso la triste fama legata ai tempi di guerra in cui il caffè era considerato un lusso e veniva sostituito con i surrogati, che diventavano in questo modo l’emblema della crisi e delle restrizioni.
Oggi queste valide alternative sono considerate delle bevande piacevoli al gusto e soprattutto adatte a tutti.
Valide alternative al caffè che vanno bene a colazione o possono essere consumate a metà mattina, ma anche la sera dopo cena perchè non contengono sostanze nervine (bevande analcoliche caratterizzate da una specifica attività sul sistema nervoso centrale) contenute non solo nel caffè, ma anche nel cioccolato e sconsigliate a chi ha problemi di salute oppure di difficoltà a dormire.
Tra le valide alternative al caffè il più famoso è il caffè d'orzo, molto conosciuto e diffuso tra i surrogati del caffè. Usato abitualmente anche da me , è ricco di nutrienti, è rinfrescante e in grado di stimolare la diuresi. Per le sue proprietà nell'antichità veniva utilizzato come rimedio per anemie e nevrastenie.
Al bar si può richiedere espresso, in casa invece usare l'orziera è il modo migliore. A differenza della classica moka, ha i fori più larghi e impedisce i depositi. Provate a utilizzare l'orzo in grani e a macinarli al momento. Il risultato sarà più soddisfacente che con l'orzo in polvere.
Con la moka. In questo caso dovete avere l'accortezza di versare la polvere fino a riempire solo metà del filtro.
Un'altra alternativa consiste nel far bollire l'acqua in un pentolino, versare la polvere e si fa sobbollire per qualche istante mescolando continuamente per evitare che fuoriesca. Infine si attende, come nel caffè alla turca, che la polvere si depositi sul fondo prima di gustarlo.
Ultima alternativa: l'orzo in versione solubile o le cialde da utilizzare con la macchinetta automatica
lunedì 26 dicembre 2011
Scoprire Il Diabete
Scoprire il diabete è importante in quanto il diabete è una patologia in costante aumento in Italia e nel mondo, il diabete di tipo 2 può comparire con una certa frequenza dopo i 40 anni e colpisce di preferenza, le persone in sovrappeso o sottoposte a continui stress.
Al diabete è spesso associata la stanchezza che caratterizza la malattia al quale si possono associarsi anche sete intensa e emissione di grandi quantità di urina.
Scoprire il diabete è importate, per individuare la malattia ci si sottopone all'esame del sangue per il dosaggio della glicemia (livello di zuccheri nel sangue).
Se i valori non sono chiari, per accertare o escludere la presenza della malattia, si deve effettuare la "curva da carico".
Per scoprire il diabete vengono effettuati dai quattro ai sei prelievi di sangue a distanza di 30 minuti uno dall'altro dopo aver bevuto zucchero sciolto in acqua. Con questa procedura si valuta la capacità dell'organismo di smaltire lo zucchero introdotto.
Il diabete deve essere controllato attraverso una dieta mirata, che elimini lo zucchero e i cibi più zuccherini (tra la frutta uva, banane e fichi), oltre a un'attività fisica dolce, come il nuoto per esempio.
Nei casi più seri può essere necessario anche l'uso di preparati specifici come gli ipoglicemizzanti e l'insulina.
Scoprire il diabete quanto prima è importante.
Al diabete è spesso associata la stanchezza che caratterizza la malattia al quale si possono associarsi anche sete intensa e emissione di grandi quantità di urina.
Scoprire il diabete è importate, per individuare la malattia ci si sottopone all'esame del sangue per il dosaggio della glicemia (livello di zuccheri nel sangue).
Se i valori non sono chiari, per accertare o escludere la presenza della malattia, si deve effettuare la "curva da carico".
Per scoprire il diabete vengono effettuati dai quattro ai sei prelievi di sangue a distanza di 30 minuti uno dall'altro dopo aver bevuto zucchero sciolto in acqua. Con questa procedura si valuta la capacità dell'organismo di smaltire lo zucchero introdotto.
Il diabete deve essere controllato attraverso una dieta mirata, che elimini lo zucchero e i cibi più zuccherini (tra la frutta uva, banane e fichi), oltre a un'attività fisica dolce, come il nuoto per esempio.
Nei casi più seri può essere necessario anche l'uso di preparati specifici come gli ipoglicemizzanti e l'insulina.
Scoprire il diabete quanto prima è importante.
venerdì 16 dicembre 2011
Antiossidanti Per Tonificare
Gli antiossidanti sono importanti per tonificare, dimenticando così Braccio di Ferro con i suoi spinaci o Superman con la cryptonite.
Per tonificare la vera arma segreta per avere muscoli d'acciaio sono gli antiossidanti contenuti negli alimenti ricchi di vitamine C ed E, quindi gli agrumi, i kiwi, peperoni, pomodori, prezzemolo ma anche semi di girasole e germe di grano, oli vegetali spremuti a freddo e olio di pesce.
Che gli antiossidanti siano importanti per tonificare è l'esito di un recente studio dell'università di Pittsburgh negli Usa. Prima si inizia a fare il pieno degli antiossidanti meglio si previene il danno muscolare legato al trascorrere degli anni.
Gli autori di questa ricerca hanno parlato nientemeno degli antiossidanti come degli "elisir di lunga vita" in riferimento all'esatta quantità di vitamine C ed E da assumere per evitare il decadimento fisico: 144 e 11 milligrammi al giorno, rispettivamente, a cui aggiungere una giusta dose di proteine e una buona attività fisica, importante quindi per tonificare.
Motivo in più per aumentare il consumo di frutta e verdura: una dieta "verde", varia e basata su prodotti di stagione, è indispensabile per avere muscoli forti e scattanti, a 30 come a 70 anni.
Non si parla solo del "solito" minestrone: le variabili dietetiche che garantiscono il corretto apporto di vegetali sono ben otto, e spaziano dalla dieta vegetariana vera e propria a quella mediterranea per chi ama pasta e primi.
Gli antiossidanti sono quindi importanti per una salute di ferro oltre che per tonificare!
Per tonificare la vera arma segreta per avere muscoli d'acciaio sono gli antiossidanti contenuti negli alimenti ricchi di vitamine C ed E, quindi gli agrumi, i kiwi, peperoni, pomodori, prezzemolo ma anche semi di girasole e germe di grano, oli vegetali spremuti a freddo e olio di pesce.
Che gli antiossidanti siano importanti per tonificare è l'esito di un recente studio dell'università di Pittsburgh negli Usa. Prima si inizia a fare il pieno degli antiossidanti meglio si previene il danno muscolare legato al trascorrere degli anni.
Gli autori di questa ricerca hanno parlato nientemeno degli antiossidanti come degli "elisir di lunga vita" in riferimento all'esatta quantità di vitamine C ed E da assumere per evitare il decadimento fisico: 144 e 11 milligrammi al giorno, rispettivamente, a cui aggiungere una giusta dose di proteine e una buona attività fisica, importante quindi per tonificare.
Motivo in più per aumentare il consumo di frutta e verdura: una dieta "verde", varia e basata su prodotti di stagione, è indispensabile per avere muscoli forti e scattanti, a 30 come a 70 anni.
Non si parla solo del "solito" minestrone: le variabili dietetiche che garantiscono il corretto apporto di vegetali sono ben otto, e spaziano dalla dieta vegetariana vera e propria a quella mediterranea per chi ama pasta e primi.
Gli antiossidanti sono quindi importanti per una salute di ferro oltre che per tonificare!
Vitamina C
Vitamina C, verità e falsi miti.
Fin da piccoli ai primi freddi scattava l’obbligo di spremuta quotidiana “così non ti viene il raffreddore”, oggi come allora, la vitamina C conserva la fama di panacea per tutti mali.
Tanto per cominciare la Vitamina C contrasta l’azione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento dei tessuti.
La vitamina C protegge il sistema immunitario, perché è in grado di stimolare la produzione di neutrofili e interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali.
L’elenco degli effetti benefici della vitamina C è ancora lungo perchè facilita l'assorbimento di ferro, riducendo i danni del fumo e quelli causati da nitriti e nitrati contenuti in alcuni alimenti, interviene nella produzione di collagene che costituisce la struttura di muscoli, ossa, cartilagini e tessuti.
Pensare che la vitamina C prevenga o faccia guarire dal raffreddore è sbagliato in quanto l’acido ascorbico (altro nome della vitamina C) può alleviare le sensazioni soggettive ma non i sintomi oggettivi delle affezioni delle prime vie aeree.
Nonostante ciò avere il giusto apporto di vitamina C, come anche delle altre vitamine e Sali minerali, aiuta il sistema immunitario a contrastare l’infezione in corso.
Via libera allora alle vecchie spremute ricche di vitamina C, ma non solo: contrariamente a quanto si pensa di solito, gli agrumi non sono le fonti primarie di questa preziosa sostanza in quanto ne contengono mediamente 50 mg di Vitamina C per 100 grammi, contro gli 85 mg del kiwi, i 162 del prezzemolo, i 166 dei peperoni gialli e addirittura i 340 dell’uva bianca, alimento al numero uno di questa classifica.
A questo punto non resta che fare due calcoli e portare in tavola frutta e verdura ricca di vitamina C, considerando che un apporto alimentare di 60/90 mg di vitamina C al giorno è considerato sufficiente per soddisfare i fabbisogni di un adulto in buono stato di salute.
Per apprezzare gli effetti antiossidanti della Vitamina C è necessaria un'assunzione giornaliera di almeno 200 milligrammi/die. Inoltre chi fuma dovrebbe assumere il doppio della Vitamina C, perché la nicotina ne riduce drasticamente il livello.
Medici ed esperti sono concordi nel sostenere che raggiungere questi quantitativi attraverso l’alimentazione è la soluzione preferibile (attenzione, però: il lavaggio prolungato di verdure e ortaggi, la cottura, un successivo riscaldamento riducono drasticamente la presenza della vitamina C).
Se nonostante tutto questo non avviene è possibile incrementare il consumo di vitamina C attraverso integratori alimentari specifici, privi di controindicazioni. Ma senza esagerare con le dosi!
Secondo le direttive ministeriali, il dosaggio quotidiano di questi prodotti di sintesi non può superare i 180 mg di acido ascorbico. Tra alimentazione e integrazioni, gli esperti raccomandano di non superare la soglia massima di 1000 mg/die. Come sempre la moderazione è la regola numero uno!
Vitamina C...e sarai in salute con allegria!
Fin da piccoli ai primi freddi scattava l’obbligo di spremuta quotidiana “così non ti viene il raffreddore”, oggi come allora, la vitamina C conserva la fama di panacea per tutti mali.
Tanto per cominciare la Vitamina C contrasta l’azione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento dei tessuti.
La vitamina C protegge il sistema immunitario, perché è in grado di stimolare la produzione di neutrofili e interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali.
L’elenco degli effetti benefici della vitamina C è ancora lungo perchè facilita l'assorbimento di ferro, riducendo i danni del fumo e quelli causati da nitriti e nitrati contenuti in alcuni alimenti, interviene nella produzione di collagene che costituisce la struttura di muscoli, ossa, cartilagini e tessuti.
Pensare che la vitamina C prevenga o faccia guarire dal raffreddore è sbagliato in quanto l’acido ascorbico (altro nome della vitamina C) può alleviare le sensazioni soggettive ma non i sintomi oggettivi delle affezioni delle prime vie aeree.
Nonostante ciò avere il giusto apporto di vitamina C, come anche delle altre vitamine e Sali minerali, aiuta il sistema immunitario a contrastare l’infezione in corso.
Via libera allora alle vecchie spremute ricche di vitamina C, ma non solo: contrariamente a quanto si pensa di solito, gli agrumi non sono le fonti primarie di questa preziosa sostanza in quanto ne contengono mediamente 50 mg di Vitamina C per 100 grammi, contro gli 85 mg del kiwi, i 162 del prezzemolo, i 166 dei peperoni gialli e addirittura i 340 dell’uva bianca, alimento al numero uno di questa classifica.
A questo punto non resta che fare due calcoli e portare in tavola frutta e verdura ricca di vitamina C, considerando che un apporto alimentare di 60/90 mg di vitamina C al giorno è considerato sufficiente per soddisfare i fabbisogni di un adulto in buono stato di salute.
Per apprezzare gli effetti antiossidanti della Vitamina C è necessaria un'assunzione giornaliera di almeno 200 milligrammi/die. Inoltre chi fuma dovrebbe assumere il doppio della Vitamina C, perché la nicotina ne riduce drasticamente il livello.
Medici ed esperti sono concordi nel sostenere che raggiungere questi quantitativi attraverso l’alimentazione è la soluzione preferibile (attenzione, però: il lavaggio prolungato di verdure e ortaggi, la cottura, un successivo riscaldamento riducono drasticamente la presenza della vitamina C).
Se nonostante tutto questo non avviene è possibile incrementare il consumo di vitamina C attraverso integratori alimentari specifici, privi di controindicazioni. Ma senza esagerare con le dosi!
Secondo le direttive ministeriali, il dosaggio quotidiano di questi prodotti di sintesi non può superare i 180 mg di acido ascorbico. Tra alimentazione e integrazioni, gli esperti raccomandano di non superare la soglia massima di 1000 mg/die. Come sempre la moderazione è la regola numero uno!
Vitamina C...e sarai in salute con allegria!
giovedì 15 dicembre 2011
Indice Di Sazietà Degli Alimenti
Conoscere l'indice di sazietà degli alimenti è basilare per dimagrire senza soffrire la fame.
L'indice di sazietà degli alimenti indica la capacità di un alimento di riempire lo stomaco con un numero di calorie inferiore a quello che si assume regolarmente.
Il concetto di indice di sazietà degli alimenti va di pari passo con il suo opposto, ovvero il concetto di densità energetica.
Ogni alimento ha un potere calorico preciso, ma indipendente dal suo volume.
Conoscendo l'indice di sazietà degli alimenti non ci si stupirà più di come mai un piccolo pasticcino contiene molte più calorie di un grosso frutto!
La verità è che il pasticcino possiede una maggiore densità energetica, data dal ridotto contenuto di acqua e fibre. Entrambi aggiungono volume senza aumentare le calorie,inoltre le fibre, oltretutto, richiedono più tempo per essere digerite.
Conoscere l'indice di sazietà degli alimenti è il segreto per stare a dieta senza sentire i morsi della fame: bisogna imparare a scegliere alimenti con minore densità energetica e maggiore indice saziante, ovvero poveri di calorie ma ricchi di fibre e con un’alta percentuale di acqua.
Nel 1995 una ricercatrice australiana ha stilato una speciale classifica sulla base di precisi parametri: un indice di sazietà superiore o uguale a 2,5, calcolato sulla base di una formula matematica che considera come variabili le calorie, le proteine, le fibre e i grassi contenuti in 100 grammi di prodotto.
Per voi una lista con l'indice di sazietà di diversi alimenti che si possono tranquillamente trovare sulle nostre tavole:
Germogli di soia (indice di sazietà 4,6)
Cocomero (indice di sazietà 4,5)
Uva (indice di sazietà 4)
Carote (indice di sazietà 3,8)
Arance (indice di sazietà 3,5)
Pesce alla griglia (indice di sazietà 3,4)
Yogurt magro (indice di sazietà 3,4)
Petto di pollo alla griglia (indice di sazietà 3,3)
Mele (indice di sazietà 3.3)
Bistecca di manzo alla griglia (indice di sazietà 3,2)
Bastoncini di crusca (indice di sazietà 3,2)
Pop corn senza sale (indice di sazietà 2,9)
Patate lesse (indice di sazietà 2,5)
Banane (indice di sazietà 2,5)
Ricotta vaccina (indice di sazietà 2,5)
L'indice di sazietà degli alimenti indica la capacità di un alimento di riempire lo stomaco con un numero di calorie inferiore a quello che si assume regolarmente.
Il concetto di indice di sazietà degli alimenti va di pari passo con il suo opposto, ovvero il concetto di densità energetica.
Ogni alimento ha un potere calorico preciso, ma indipendente dal suo volume.
Conoscendo l'indice di sazietà degli alimenti non ci si stupirà più di come mai un piccolo pasticcino contiene molte più calorie di un grosso frutto!
La verità è che il pasticcino possiede una maggiore densità energetica, data dal ridotto contenuto di acqua e fibre. Entrambi aggiungono volume senza aumentare le calorie,inoltre le fibre, oltretutto, richiedono più tempo per essere digerite.
Conoscere l'indice di sazietà degli alimenti è il segreto per stare a dieta senza sentire i morsi della fame: bisogna imparare a scegliere alimenti con minore densità energetica e maggiore indice saziante, ovvero poveri di calorie ma ricchi di fibre e con un’alta percentuale di acqua.
Nel 1995 una ricercatrice australiana ha stilato una speciale classifica sulla base di precisi parametri: un indice di sazietà superiore o uguale a 2,5, calcolato sulla base di una formula matematica che considera come variabili le calorie, le proteine, le fibre e i grassi contenuti in 100 grammi di prodotto.
Per voi una lista con l'indice di sazietà di diversi alimenti che si possono tranquillamente trovare sulle nostre tavole:
Germogli di soia (indice di sazietà 4,6)
Cocomero (indice di sazietà 4,5)
Uva (indice di sazietà 4)
Carote (indice di sazietà 3,8)
Arance (indice di sazietà 3,5)
Pesce alla griglia (indice di sazietà 3,4)
Yogurt magro (indice di sazietà 3,4)
Petto di pollo alla griglia (indice di sazietà 3,3)
Mele (indice di sazietà 3.3)
Bistecca di manzo alla griglia (indice di sazietà 3,2)
Bastoncini di crusca (indice di sazietà 3,2)
Pop corn senza sale (indice di sazietà 2,9)
Patate lesse (indice di sazietà 2,5)
Banane (indice di sazietà 2,5)
Ricotta vaccina (indice di sazietà 2,5)
mercoledì 14 dicembre 2011
Modificare Le Cattive Abitudini
Per dimagrire è importante modificare le proprie abitudini a tavola, che sia lo spiluccare del dopocena televisivo o sia l’aperitivo ipercalorico, le cattive abitudini che fanno ingrassare si radicano nella mente rendendo vana la volontà di eliminarle.
Conoscere i meccanismi su cui si fondano diventa il primo passo per modificare il nostro coportamento ed atteggiamento.
Un’abitudine, infatti, è regolata da meccanismi mentali che funzionano autonomamente e che scattano in modo automatico, modificare le cattive abitudini è importantissimo.
Le cattive abitudini si possono modificare solo conoscendo le chiavi che permettono di accedere al loro funzionamento.
L'abitudine è data dal ripetere una stessa azione più volte gradualmente, attenzione e impegno calano, le reazioni diventano più rapide e il tempo impiegato diminuisce, a tal punto abbiamo acquisito un’abitudine, ossia, reagiamo in maniera automatica.
Servono tre settimane per modificare le cattive abitudini, sono necessari ventuno giorni per memorizzare una quantità di gesti, azioni, reazioni che sommandosi provocano un’abitudine e modificare così le cattive abitudini.
In questo periodo, oltre a registrare un’esperienza, il cervello cede anche il controllo volontario delle reazioni e passa a un controllo automatico.
Alcune nostre cattive abitudini da modificare sono radicate da anni, nel momento in cui si tenta di modificarle con la semplice volontà, il loro controllo ci sfugge lasciandoci frustrati e delusi.
Per modificare le cattive abitudini ci vogliono tre settimane, in cui ci si immagina in comportamenti positivi come ad esempio immaginare che ci asteniamo dal mangiare eccessivamente e che il nostro corpo dimagrisce gradualmente.
Per modificare le cattive abitudini è bene sapere che la mente umana non distingue le esperienze reali e quelle immaginate e ciò che immaginiamo possono assumere una forza tale da trasformarsi in realtà.
Mente e corpo sono legate e si influenzano a vicenda, quindi ciò che si crea nella mente manifesterà i suoi effetti anche sul corpo.
Quando si è soli a casa di notte a volte, immaginiamo che ci sia un intruso fuori casa e il nostro battito cardiaco aumenta realmente.
Quando iniziamo a pensare di pesare troppo, di essere brutti e di non poter più dimagrire creiamo uno squilibrio chimico al corpo e alla mente che reagiscono alterando il loro equilibrio.
Immaginare invece il primo giorno il comportamento da eliminare e per i venti giorni successivi immaginate solo la scena positiva di voi che mangiate poco e dimagrite, in tal modo la mente e il corpo si assoggetteranno a tali immaginazioni poiché non distinguono le esperienze reali da quelle immaginate.
Modificare le cattive abitudini quindi è tanto più semplice quanto più si è convinti di farcela!
Conoscere i meccanismi su cui si fondano diventa il primo passo per modificare il nostro coportamento ed atteggiamento.
Un’abitudine, infatti, è regolata da meccanismi mentali che funzionano autonomamente e che scattano in modo automatico, modificare le cattive abitudini è importantissimo.
Le cattive abitudini si possono modificare solo conoscendo le chiavi che permettono di accedere al loro funzionamento.
L'abitudine è data dal ripetere una stessa azione più volte gradualmente, attenzione e impegno calano, le reazioni diventano più rapide e il tempo impiegato diminuisce, a tal punto abbiamo acquisito un’abitudine, ossia, reagiamo in maniera automatica.
Servono tre settimane per modificare le cattive abitudini, sono necessari ventuno giorni per memorizzare una quantità di gesti, azioni, reazioni che sommandosi provocano un’abitudine e modificare così le cattive abitudini.
In questo periodo, oltre a registrare un’esperienza, il cervello cede anche il controllo volontario delle reazioni e passa a un controllo automatico.
Alcune nostre cattive abitudini da modificare sono radicate da anni, nel momento in cui si tenta di modificarle con la semplice volontà, il loro controllo ci sfugge lasciandoci frustrati e delusi.
Per modificare le cattive abitudini ci vogliono tre settimane, in cui ci si immagina in comportamenti positivi come ad esempio immaginare che ci asteniamo dal mangiare eccessivamente e che il nostro corpo dimagrisce gradualmente.
Per modificare le cattive abitudini è bene sapere che la mente umana non distingue le esperienze reali e quelle immaginate e ciò che immaginiamo possono assumere una forza tale da trasformarsi in realtà.
Mente e corpo sono legate e si influenzano a vicenda, quindi ciò che si crea nella mente manifesterà i suoi effetti anche sul corpo.
Quando si è soli a casa di notte a volte, immaginiamo che ci sia un intruso fuori casa e il nostro battito cardiaco aumenta realmente.
Quando iniziamo a pensare di pesare troppo, di essere brutti e di non poter più dimagrire creiamo uno squilibrio chimico al corpo e alla mente che reagiscono alterando il loro equilibrio.
Immaginare invece il primo giorno il comportamento da eliminare e per i venti giorni successivi immaginate solo la scena positiva di voi che mangiate poco e dimagrite, in tal modo la mente e il corpo si assoggetteranno a tali immaginazioni poiché non distinguono le esperienze reali da quelle immaginate.
Modificare le cattive abitudini quindi è tanto più semplice quanto più si è convinti di farcela!
martedì 13 dicembre 2011
Mantenere La Linea A Natale
Mantenere la linea per tutto da Natale fino alla befana sembra cosa impossibile in quanto le persone tendono ad aprire le porte ad un fiume di cibo ipercalorico.
Se fosse solo durante la cena della vigilia o il pranzo di Natale il problema di mantenere la linea non ci sarebbe.
Ma mantenere la linea a Natale diventa più complesso quando non ci si limita ai cenoni o alla vigilia ma, ogni occasione diventa buona per gustare qualche cibo ipercalorico in compagnia di parenti e amici, rimandando il problema della linea al dopo festa.
Così facendo creiamo un vero e proprio stress alimentare al corpo e sensi di colpa dannosi per lo spirito.
Questo periodo dovrebbe essere importante per cambiare i propri pensieri e le idee sul cibo, ovvero capire che il nostro corpo continua a trasformare in grasso le calorie in eccesso, anche se è Natale.
Per mantenere la linea a Natale il cibo non andrebbe associato a momenti di svago e ricreazione, a sentimenti di amicizia, condivisione e divertimento, ma bisogna liberarsi di tale convinzione per mantenere la linea anche a Natale riuscendo a godere di più della compagnia, dell’amicizia in quanto il troppo cibo crea anche una sorta di muro che, limita l’intimità e sposta il senso degli incontri dai rapporti umani ai piaceri della tavola.
Per mantenere la linea a Natale è importante spostare l'attenzione ai rapporti umani i quali dovrebbero occupare il centro dei festeggiamenti, in modo da non limitare tutto a un passaggio di piatti, a uno scambio d’idee sui gusti alimentari a un cibo centrismo che riduce tutto al piacere del palato.
Per mantenere la linea a Natale sarà bene che si riducano gli eccessi calorici ai soli tre pasti della vigilia, del Natale e del cenone di capodanno per il resto seguire le regole di corretta alimentazione che, prevede cinque pasti con porzioni di frutta, verdura, carboidrati complessi e proteine.
Durante le giornate che precedono cene e pranzi delle feste non saltate i pasti, fate lunghe passeggiate, evitate di tenere in casa gli avanzi delle feste e non esagerare.
Con questi piccoli suggerimenti vedrete che mantenere la line a Natale sarà più che semplice!
Se fosse solo durante la cena della vigilia o il pranzo di Natale il problema di mantenere la linea non ci sarebbe.
Ma mantenere la linea a Natale diventa più complesso quando non ci si limita ai cenoni o alla vigilia ma, ogni occasione diventa buona per gustare qualche cibo ipercalorico in compagnia di parenti e amici, rimandando il problema della linea al dopo festa.
Così facendo creiamo un vero e proprio stress alimentare al corpo e sensi di colpa dannosi per lo spirito.
Questo periodo dovrebbe essere importante per cambiare i propri pensieri e le idee sul cibo, ovvero capire che il nostro corpo continua a trasformare in grasso le calorie in eccesso, anche se è Natale.
Per mantenere la linea a Natale il cibo non andrebbe associato a momenti di svago e ricreazione, a sentimenti di amicizia, condivisione e divertimento, ma bisogna liberarsi di tale convinzione per mantenere la linea anche a Natale riuscendo a godere di più della compagnia, dell’amicizia in quanto il troppo cibo crea anche una sorta di muro che, limita l’intimità e sposta il senso degli incontri dai rapporti umani ai piaceri della tavola.
Per mantenere la linea a Natale è importante spostare l'attenzione ai rapporti umani i quali dovrebbero occupare il centro dei festeggiamenti, in modo da non limitare tutto a un passaggio di piatti, a uno scambio d’idee sui gusti alimentari a un cibo centrismo che riduce tutto al piacere del palato.
Per mantenere la linea a Natale sarà bene che si riducano gli eccessi calorici ai soli tre pasti della vigilia, del Natale e del cenone di capodanno per il resto seguire le regole di corretta alimentazione che, prevede cinque pasti con porzioni di frutta, verdura, carboidrati complessi e proteine.
Durante le giornate che precedono cene e pranzi delle feste non saltate i pasti, fate lunghe passeggiate, evitate di tenere in casa gli avanzi delle feste e non esagerare.
Con questi piccoli suggerimenti vedrete che mantenere la line a Natale sarà più che semplice!
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