martedì 24 luglio 2012

L'Approccio Psicologico Al Dimagrimento



Approccio psicologico al dimagrimento.
L’approccio psicologico al dimagrimento  è spesso trascurato per lasciare spazio ad altri argomenti, come le calorie, il ruolo dei nutrienti, i cibi giusti da mangiare e quelli da evitare, tuttavia, l’importanza dell’aspetto psicologico è fondamentale.

Spesso quando si pensa al dimagrimenti si scelgono metodi drastici e punitivi con dettami rigidi che, impongono cambiamenti drastici delle nostre abitudini otterremo l’esatto contrario dal nostro organismo punirsi. Quindi  è il modo peggiore per affrontare il dimagrimento.
Pensando all'approccio psicologico del dimagrimento spesso si tende ad ingrassare perchè ci si trascura, perchè non si dedica il giusto tempo alla nostra alimentazione, alla propria attività fisica e  ci si tende a punire in caso di sgarri.
Questa  non è la strada giusta per risolvere il problema.

La dieta che può avere più probabilità di successo è quella che limita le frustrazioni e ci regala la sensazione di non stare a dieta ma, di prendersi cura di se con i cibi giusti.
Girare per i supermercati per scegliere qualcosa che ci gratifica, un certo tipo di biscotti per la colazione, un tipo di frutta che ci piace in modo particolare, tutto da selezionare con cura per poi regalarci piccoli momenti di gratificazione e dolcezza va bene. Il segreto è dosare con parsimonia.

Per ottenere un sano dimagrimento è importante rispettare delle regole base in cui inserire i  propri  cibi preferiti ricordandoci che metà del piatto deve contenere verdure, mentre l’altra metà dovrebbe contenere carboidrati e proteine.
Ottimi nel dimagrimento sono i due spuntini tra i due pasti possono essere anche rappresentati da the con qualche pasticcino o due cioccolatini o da altro.

Per un sano approccio psicologico al dimagrimento, anche il nostro “dopo cena” può rappresentare un momento di dolcezza, con una mousse di frutta oppure due tre biscotti anche al cioccolato.Gratificare e moderare le quantità è la regola base della dieta non dieta.
Durante la colazione si può dare ampio  spazio alle cose più piacevoli e non andrebbe mai saltata.

Sarà bene anche procurarsi dei  cibi veloci per i momenti in cui non abbiamo tempo ne voglia di cucinare che siano affettati o formaggi o altro non importa l’importante è che ci piacciano molto e ci gratifichino, l’importante è usare la gratificazione come arma per controllare le quantità.
L'approccio psicologico al dimagrimento fa sentire la dieta non dieta perchè permette anche di limitare lo stress che, è l’elemento che più di tutti determina la riuscita del dimagrimento, regimi punitivi, rigidi e prescrittivi ci creano stress e lo stress inibisce il dimagrimento aumentando la produzione degli ormoni legati al segnale di fame.


La sola dieta che funziona è quella che rispetta l'approccio psicologico al dimagrimento in quanto  può essere portata avanti a lungo è quella che limita la frustrazione e che da l’impressione, lavorando solo sulle quantità di non essere a dieta e di poter scegliere.
In una dieta ipocalorica rigida oppure non equilibrata ci accompagnano spesso tristezza e irritabilità, mostrando l’altro aspetto importantissimo del cibo: regolatore dell’emotività.

Il corpo umano è paragonabile ad un reattore bio-chimico regolato da due tipi di energia, quella estratta dagli alimenti e quella relativa al sistema di informazione.
Seguire una dieta troppo restrittiva  è estremamente difficile proprio perché il cibo regola la nostra sfera emotiva, ed è in grato di modificare il funzionamento del corpo, l’umore e la chimica cerebrale. Infatti, dopo aver mangiato si libera la leptina, ormone noto per il fatto di dare sazietà, la quale insieme all’insulina stimola la produzione di altre sostanze come la proopiomelanocortina, che libera endorfine con proprietà analgesiche ed eccitanti.
Gli amminoacidi sono degli  elementi che costituiscono le proteine sono, invece, in grado di stimolare la produzione di ormoni o peptidi cerebrali che danno non solo la sazietà, ma anche piacere e calma. Essi,sono i precursori di noradrenalina, dopamina e serotonina. Queste sostanze sono in grado interagendo fra loro di dare effetti anche opposti in base alla zona del cervello su cui agiscono.

Questi  neuromodulatori regolano la nostra attenzione, l’ansia, lo stress, le ossessioni, il piacere.
 Il latte materno ad esempio, provoca il sonno e la calma nel neonato contenendo prolattina che causa rilassamento, la melatonina regolatrice del ritmo sonno veglia, la feniletilamina ecc.
La caffeina, invece, è presente in molte compresse contro nevralgie e dolori essendo un vasodilatatore, agisce poi su dopamina, serotonina e catecolamine dando tutti quegli effetti ben noti. Peraltro, accade anche che facendo passare troppe ore tra un pasto e l’altro o saltando i pasti si ha un aumento della grelina, anch’essa un neurotrasmettitore, che causa un irresistibile desiderio di cibo e una riduzione del neuropeptide Y, che aumenta il desiderio di carboidrati.

Quindi solo un’alimentazione equilibrata è in grado di regalarci il benessere ed il sorriso.
Ma per fare questo è bene prima di tutto considerare l'approccio psicologico al dimagrimento.

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