Placche amiloidi è stato così scoperto il ruolo della vitamina D e delle proteine di trasporto.
Si è visto che nel modello animale delle iniezioni di vitamina D possono migliorare la rimozione del peptide beta amiloide
Si è studiato il ruolo della vitamina D e delle specifiche proteine di trasposto che agiscono in corrispondenza della barriera ematoencefalica, le quali possono aiutare a prevenire la formazione di placche beta amiloidi nel cervello, base per lo sviluppo della malattia di Alzheimer.
Questo è il contenuto di due studi apparsi sulla rivista Fluids and Barriers of the CNS a firma, rispettivamente, di un gruppo di ricercatori giapponesi della Tohoku University e di un gruppo del Rhode Island Hospital e del Warren Alpert Medical School.
E' noto a tutti che con l'avanzare dell'età c'è maggiore rischio per l’insorgenza della malattia di Alzheimer, associata con la formazione di placche beta amiloidi nel cervello.
In questo nuovo studio si vuole dimostrare come la rimozione dal cervello del peptide beta amiloide dipende dalla vitamina D e dalle sue alterazioni collegate all’età, della produzione di proteine da cui dipende il trasporto dello stesso peptide.
Si ritiene così che i bassi livelli di vitamina D siano implicati nel declino cognitivo correlato all’età e che siano anche associati alla malattia di Alzheimer.
Analizzando in modo approfondito il meccanismo alla base di questa associazione, i ricercatori giapponesi hanno riscontrato come le iniezioni di vitamina D possano migliorare la rimozione del peptide dal cervello di topi.
La vitamina D sembra incrementare il trasporto delle proteine soprattutto del peptide beta amiloide mediante la barriera ematoencefalica, regolando così l’espressione della proteina attraverso il recettore per la vitamina D, e anche regolando la segnalazione cellulare attraverso il cammino MEK”, ha commentato Tetsuya Terasaki, che ha guidato la ricerca giapponese.
A riguardo del secondo studio, è ben noto che il trasporto del peptide beta amiloide attraverso la barriera ematoencefalica viene guidato dalle proteine di trasporto come la LRP-1, la P-gp e la RAGE.
Studiando il trasporto del peptide dal sangue al fluido cerebro-spinale (FCS) e viceversa i ricercatori del Rhode Island Hospital e del Warren Alpert Medical School, hanno così scoperto che la concentrazione di LRP-1 e di P-gp in corrispondenza della barriera tra il sangue e il fluido cerebro-spinale aumenta con l’età, incrementando a sua volta la rimozione di peptide beta amiloide dal FCS e dal cervello.
Anche se l’aumentata produzione di proteine di trasporto mediante la barriera sangue-FCS possa aiutare la rimozione del peptide beta amiloide dal cervello dei soggetti anziani, la loro produzione giunge al termine.
Scoperta importante per la svolta contro il declino cognitivo e lo sviluppo della malattia di Alzheimer.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Risorse Utili
|
Nessun commento:
Posta un commento